Il Movimento 5 Stelle candida per le elezioni regionali Raffaele Di Guida di Schio.

Sanità e Ambiente i punti fermi del programma, che punta il faro sui problemi di un territorio che più volte ha visto organizzare manifestazioni e prese di posizione per denunciare servizi che sembrano ‘assottigliarsi’ ogni giorno di più.

Sanità

“Come sempre le persone hanno la memoria corta e danno sempre la colpa a qualcun alto, sia la costruzione del nuovo ospedale di Santorso, che la sperimentazione nelle due Ulss provinciali, avvallata da tutti da destra a sinistra – ha sottolineato Di Guida – Questo ospedale non doveva essere costruito. Fino al 2011 con l’Ulss 4 nell’Alto Vicentino avevamo 2 ospedali Schio e Thiene, e un bilancio sempre in attivo, ospedali considerati d’eccellenza; con la costruzione dell’ospedale di Santorso in project financing costato 170 milioni di euro, in questi anni l’Ulss 7 Pedemontana ha accumulato un deficit di oltre 100 milioni di euro che ha determinato l’impossibilità di investire nel personale ed un progressivo depotenziamento dei servizi socio-sanitari. Gli elevati costi del project financing dell’ospedale di Santorso e la riforma sanitaria con l’accorpamento delle Ulss che di fatto ha accentrato il potere decisionale a Venezia, esautorando gli amministratori locali, nell’Alto Vicentino ha prodotto solo problemi, mancano medici, operatori, servizi sanitari sospesi o tagliati, o dirottati verso il privato, liste d’attesa sempre più lunghe”.

Di Guida denuncia carenze e rallentamenti, che i cittadini sono costretti a subire quotidianamente. “Quando chiami il Cup per prenotare una visita, ti senti rispondere la chiameremo, costringendo i pazienti dopo attese lunghissime a rivolgersi a strutture private, e purtroppo non tutti si possono permettere, e gli ultimi stanziamenti della Regione di 6 milioni di euro per smaltire le liste d’attesa sono solo una soluzione temporanea che non risolvono i problemi dei cittadini – continua – La realtà che molto spesso ci viene raccontata è ben diversa dal disagio vissuto quotidianamente dai cittadini, nell’alto vicentino non va tutto bene se siamo costretti continuamente a scendere in piazza per difendere il diritto alla salute. Nel novembre 2019 oltre tremila persone in corteo verso l’ospedale di Santorso per difendere la sanità pubblica, il 2 luglio il presidio a Schio contro la chiusura del centro di salute mentale, un presidio storico ed essenziale per il territorio che sosteneva centinaia di persone con disturbi mentali, il 10 luglio presidio a Thiene in difesa dell’R.S.A di Montecchio Precalcino che accoglie e cura persone non autosufficienti e con problemi psichiatrici gravi, destinata ad esternalizzare il servizio alle cooperative, con perdita di professionalità ed efficienza, il 13 luglio ad Asiago cittadini in piazza in difesa dell’ospedale. L’assistenza sanitaria deve essere garantita su tutto il territorio e tutti i cittadini devono avere le stesse possibilità di accesso, no ad ospedali di serie A ed ospedali di serie B, la salute è un diritto fondamentale dell’individuo e deve essere garantito a tutti, art. 32 della costituzione. Auspico che inizi un serio dietro front, la sanità nel Alto Vicentino deve tornare agli stessi livelli di eccellenza di qualche anno fa, il mio impegno si muove in questa direzione perché l’unico obiettivo è il bene comune, garantire a tutti i cittadini parità di accesso, diminuire le liste d’attesa, integrare i servizi sanitari, un ospedale di comunità (con 20 posti letto al De Lellis di Schio) promessoci nel 2008 con il ‘Piano di riorganizzazione del Sistema Socio-Sanitario dell’Alto Vicentino’, rinegoziare il project financing, che dal 2013 la Regione dichiara di voler rivedere, costituendo anche una commissione speciale con presidenza PD, ma ad oggi nessun risultato, le nomine nella sanità non devono più rispondere a logiche politiche, ritengo necessario realizzare un’unica Ulss provinciale”.

Ambiente

“La tutela dell’ambiente con attenzione al territorio e alle sue risorse rappresenta un’altra delle mie priorità nell’azione politica regionale, perché dalla tutela dell’ambiente dipende la salute di tutti noi, la pianura Padana è tra le aree più inquinate in Europa e, sono in continuo aumento le morti e le malattie causate dall’inquinamento con considerevoli ripercussioni sulla spesa sanitaria. Le conseguenze negative della progressiva degradazione ambientale sono evidenti e servono scelte coraggiose e lungimiranti a 360° affinché l’azione politica sia realmente efficace. Anche nel 2019 il Veneto si è confermato regione più cementificata d’Italia, e questo è il risultato delle scelte politiche degli ultimi anni, la cementificazione selvaggia ha trasformato migliaia di ettari di suolo da naturale ad artificiale con la perdita di superficie agricole e forestali, riducendo la biodiversità e aumentando il rischio di alluvioni, perché un suolo impermeabilizzato non è più in grado di assorbire l’acqua – conclude Raffaele Di Guida – E’ prioritario investire più risorse contro il dissesto idrogeologico e idraulico, attuare un’azione costante di manutenzione ordinaria del territorio, recupero del patrimonio edilizio esistente, riqualificazione urbana e ripristino delle zone degradate”.

di Redazione Altovicentinonline

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