La Conferenza Permanente Regione-Autonomie Locali, riunita oggi a Palazzo Balbi a Venezia sotto la presidenza del vicepresidente Gianluca Forcolin, ha espresso parere favorevole al disegno di legge della giunta regionale sul riordino delle funzioni delle Province, predisposto a seguito dell’entrata in vigore della legge 7 aprile 2014, n. 56 (la cosiddetta Riforma Delrio). In base alla proposta legislativa, le Province continueranno ad esercitare le funzioni non fondamentali che la Regione ha finora loro conferito e per questo riceveranno dall’amministrazione regionale le necessarie risorse.
Le rappresentanze degli enti locali veneti (Province, Comuni, Città metropolitana, ecc.) presenti all’interno della conferenza hanno presentato anche una serie di proposte integrative a quanto previsto nel ddl, con specifica attenzione per il personale. Il vicepresidente Forcolin ha assicurato che tutto quello che è stato proposto verrà allegato al testo che sarà trasmesso al consiglio regionale. “Siamo di fronte ad una riforma scellerata – ha aggiunto Forcolin – ma la Regione conferma l’impegno di supplire ai tagli del governo per salvaguardare occupazione e funzioni essenziali per i cittadini, affrontando nel bilancio 2016 una spesa annua di 40 milioni. A causa di questi continui tagli, anche in una regione virtuosa come il Veneto non sappiamo però quanto potremo reggere ancora. Sono riforme con cui Roma scarica semplicemente su enti locali e territoriali ciò che non si sa e non si vuole davvero riformare.”.
La legge Delrio configura le Province quali enti di secondo livello, definendole “enti territoriali di area vasta”, titolari di funzioni fondamentali espressamente individuate, mentre le altre funzioni, non fondamentali, attualmente esercitate dalle Province, la legge prevede un processo di riordino attribuito alla Regione.
“In Veneto – ha ricordato Forcolin – abbiamo deciso di stare dalla parte dei cittadini e garantire la continuità dei servizi. Anche la Città metropolitana di Venezia erediterà tutte le funzioni non fondamentali confermate in capo alle Province. L’aspetto più problematico è che per le funzioni fondamentali le Province dovranno invece dipendere quasi totalmente dai trasferimenti dello Stato. Noi la nostra parte la stiamo facendo. Ho chiesto ai rappresentanti degli enti locali veneti di essere al nostro fianco nell’incalzare il governo perché riveda la sue politiche sui tagli e sui vincoli del patto di stabilità”.