In molti davano per scontato che il Presidente del Consiglio della Regione sarebbe stato Sergio Berlato, che con i suoi 10.400 voti è stato il candidato più votato in Veneto.

Invece Luca Zaia, nel suo primo atto ufficiale da Governatore, ha dato l’incarico a Roberto Ciambetti, ufficialmente il più votato dei leghisti.

“Sono stato consigliere e poi assessore regionale – ha ricordato Ciambetti nel suo primo discorso da Presidente del Consiglio regionale – e so bene quali siano le preoccupazioni, le ansie, le aspirazioni, degli uni come degli altri, ma so anche che i nostri problemi sono piccolissima cosa dinnanzi alle preoccupazioni vissute da tanti veneti, sofferte da tante famiglie e aziende della nostra regione, vittime di una crisi che pare senza via d’uscita. E’ a questi cittadini che noi dobbiamo dare una risposta reale”.

Anche se vanta una notevole esperienza politica alle spalle, il neo presidente nato a Sandrigo, non ha nascosto l’emozione per aver ottenuto un incarico di primo piano.

Con il motto ‘superiamo i vecchi riti della politica e diamo risposte reali ai cittadini’, Ciambetti nel suo discorso non ha lesinato citazioni importanti, spaziando da Piero Calamandrei a Papa Francesco, da Primo Levi a Benjamin Franklin. Richiamando poi l’articolo 3 della Costituzione, Ciambetti ha detto: “Il compito delle istituzioni è quello di rimuovere quegli ostacoli che impediscono di dare un lavoro a tutti, assicurare una giusta retribuzione, garantire la formazione scolastica, assicurare a tutti pari dignità. La politica non deve essere logorroica e fatta di dibattiti estenuanti perché questi allontanano l’approvazione di norme fondamentali per la vita comune. Bisogna confrontarsi democraticamente – ha concluso – e fare sintesi  di questo confronto per dare risposte reali ai tanti problemi dei veneti “.

A.B.

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