Come se Sarcedo non fosse già al centro di quella che giorno dopo giorno sta assumendo sempre più i connotati di una crociata contro l’amministrazione timonata dal Sindaco Luca Cortese, spunta una nuova accusa con protagonista questa volta la consigliera d’opposizione Miria Fattambrini.

Oggetto del contendere la seduta consigliare del 14 febbraio scorso, ancora una volta da remoto così come consentito dalle vigenti misure in materia di contenimento della pandemia.

Secondo l’energica consigliera, che avrebbe voluto accedere al Consiglio tramite il suo dispositivo, un problema di sistema tale da non poter essere risolto nemmeno dai tecnici interpellati e tale da non poter essere imputato alla stessa: “Dinnanzi all’evento eccezionale e non imputabile alla scrivente” – recita il protocollo che Fattambrini ha celermente inoltrato all’indirizzo del segretario Taibi –  stante il problema tecnico non risolto da esperti nel settore e considerato che anche in mancanza di funzionamento della telecamera l’autenticità del collegamento era desumibile da altri elementi quali il dominio, sarebbe stato sufficiente motivare il difetto di funzionamento per consentire alla scrivente di presenziare: come sicuramente a Lei noto dinnanzi ad eventi imprevisti possono e anzi devono essere adottate soluzioni eccezionali purchè le stesse siano adeguatamente motivate, e la motivazione qui era facilmente deducibile laddove ve ne fosse stata la volontà. Considerato poi che appena avuta comunicazione della problematica tecnica, con estrema celerità, facilità e senza adeguata ed effettiva fondata  motivazione sono stata di fatto ‘esclusa’ dal Consiglio comunale,  mi riservo di valutare sin da ora  e con la stessa celerità con cui mi è stato impedito di partecipare al Consiglio comunale di fare le dovute e non più rinviabili segnalazioni”.

La replica del sindaco

Versione che Cortese respinge al mittente, amareggiato da quello che a dire della sua squadra è ormai un tiro al bersaglio strumentale e pretestuoso, atto solo alla destabilizzazione: “La consigliera Fattambrini sa bene che abbiamo fatto il possibile per agevolare la sua presenza, tramite il Segretario appurato il disguido tecnico ci siamo pure offerti di sospendere la seduta e attendere che la stessa raggiungesse il municipio dove già avevo dato ordine di metterle a disposizione uno spazio con postazione informatica dedicata. Se Fattambrini, all’ora fissata per il Consiglio, si trovava a Vicenza e ha dovuto declinare, non posso sentirmi accusato nè tantomeno in difetto. Anzi, mi appello io al senso di responsabilità di tutti i consiglieri perchè le sedute consiliari vengono notificate nei tempi previsti dalla norma e andrebbero vissute e pianificate con il rispetto che si deve al mandato assunto nei confronti della cittadinanza. Se so che la mia postazione è precaria o temo di non poter aver adeguata copertura di rete, mi rivolgo al comune dove mai sono stati negati spazi e mezzi. Se Fattambrini poi vorrà fare le sue rimostranze al prefetto, lo faccia: io già mi sono confrontato e ho avuto conferma della bontà del nostro operato”.

di Redazione AltoVicentinOnline

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