Dopo Liliana Segre, anche Patrick Zaki è cittadino onorario di Schio. Votata in modo favorevole ma non all’unanimità in consiglio comunale le richiesta di Carlo Cunegato e Giorgio De Zen, esponenti di Coalizione Civica, per sensibilizzare sulla situazione del giovane. Studente a Bologna, egiziano di nascita, Zaki è in carcere in Egitto da un anno e la sua detenzione viene costantemente prolungata.

La maggioranza ha deciso per il ‘sì’ alla cittadinanza, ma con conti fatti a tavolino perché venisse concessa, ma in modo non eclatante.

“Si tratta di un gesto simbolico e reale – ha spiegato Cunegato – Sono molte le città italiane che hanno preso la stessa decisione. Speriamo che l’unione delle voci nel rispetto dei diritti umani possa servire per sbloccare una situazione che riteniamo vergognosa. In particolar modo dopo quanto successo a Giulio Regeni, per lui stiamo ancora aspettando verità e giustizia. Ci auguriamo che il governo italiano capisca che non si può continuare a commerciare armi con un regime autoritario che non rispetta i diritti umani. Se non l’avete fatto, firmate l’appello di Amnesty International può essere utile a tenere viva l’attenzione su questo caso”.

Cunegato e De Zen avevano presentato la richiesta motivandola: “Patrick Zaki è uno studente dell’Università di Bologna e attivista per i diritti umani, e come tutti gli attivisti, si sarebbe speso per la nostra libertà, si sarebbe agitato per la nostra ingiusta detenzione. In occasione delle elezioni presidenziali Egiziane del 2018, Patrick Zaki è stato uno degli organizzatori della campagna elettorale di Khaled Ali, avvocato e attivista politico impegnato nella difesa dei diritti umani. Giulio Regeni, studente all’Università di Cambridge in Egitto per ricerche universitarie, è stato lì rapito e ucciso in circostanze mai ricostruite fino in fondo, in quello stesso Paese in cui oggi Patrick Zaki viene custodito in carcere immotivatamente. Amnesty international chiede a gran voce da mesi che venga conferita la cittadinanza italiana a Patrick Zaki, perchè un provvedimento del genere farebbe la differenza nell’impegno del governo italiano nei confronti di quello egiziano”.

di Redazione Altovicentinonline

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