Una vittoria così clamorosa non se l’aspettava il 26 maggio scorso e per qualche attimo, gli è sembrato che il cuore scoppiasse e di dover ricorrere ad un defibrillatore. Eppure Valter Orsi, rieletto da poco sindaco di Schio, alle sorprese aveva ‘fatto il callo’ nel 2014, quando aveva sbaragliato l’avversario all’ultimo minuto agguantando la poltrona. Torna al timone di Schio con l’intenzione di tenerla al centro dell’Alto Vicentino, come cursore e punto di riferimento per un nuovo tipo di politica. Quella “popolare, alla Churchill”, con azione e reazione repentine, accompagnate da un affidabilissimo istinto. E a chi gli contesta di essersi ‘isolato’ risponde: “Non siamo mai stati centrali come lo siamo adesso”.

Sindaco Orsi, una vittoria secca al primo turno non si era mai vista a Schio. Se l’aspettava?

Me lo dicevano in molti, ma ero sicuro di andare al ballottaggio con il centrosinistra. Avevamo già pronti i 15 giorni finali di campagna elettorale. Mi sono ributtato subito sul lavoro, ma se mi fermo a ripensarci sono ancora incredulo.

Che cosa hanno premiato i cittadini?

Hanno riconosciuto il lavoro che abbiamo svolto in 5 anni. Un lavoro che non ha eguali, con tantissimi investimenti e finanziamenti ottenuti, che si trasformeranno in opere e servizi reali. Alcuni davvero a breve termine. Un risultato eccellente, che i cittadini hanno ricompensato con la loro fiducia nei nostri confronti.

Che ruolo avranno giunta, consiglio e opposizione?

Da parte del mio gruppo posso assicurare che siamo compatti e, come abbiamo fatto in questi 5 anni, continueremo a lavorare per il bene di Schio e dei suoi cittadini. Ho avuto conferma dal centrosinistra che la loro sarà un’opposizione costruttiva. Ho fiducia che ci saranno buoni dibattiti e confronti e vedo persone in grado di stimolare. Dal mio punto di vista Coalizione Civica è stata un po’ penalizzata dall’unione con il centrosinistra, forse avrebbero potuto rischiare di più.

Lei coinvolgerà le opposizioni?

Sì, come abbiamo già fatto nello scorso mandato. Siamo tutti lì per lavorare per il bene della città, ognuno deve mettersi a disposizione per fare la sua parte.

Sarà un secondo mandato di completamento?

Non proprio. Sarà sicuramente in parte di completamento, ma soprattutto di proiezione. Abbiamo fatto molti studi su investimenti e infrastrutture e ora è più semplice lavorare. C’è molto da lavorare sulla formazione scolastica, culturale, sportiva, si devono creare percorsi per i giovani. Poi ci sono le infrastrutture, i progetti che nascono dalle collaborazioni con le associazioni di categoria, il Sociale.

A Schio sono nati ‘gruppi’ di lavoro che collegano amministrazione e privati. E’ un po’ una novità nel territorio…

Da anni sostengo che l’amministrazione non può più fare le cose da sola e serve la collaborazione del pubblico. Schio ha avuto 6 milioni di euro in meno di trasferimenti e non abbiamo tagliato nulla. Per compensare si è attivata la comunità, le associazioni. Si sono creati gruppi di lavoro, come Cuore di Schio e Agritour. Ho visto titolari di esercizi, che fino a prima non sapevano come muoversi, mettersi al lavoro e dare olio alle panche per gli spettacoli. Mi sono emozionato spesso e ho capito di quanto forte sia la nostra comunità. Chi ha denigrato è solo perché non ha capito.

Ci racconti una cosa accaduta nel primo mandato di cui è particolarmente orgoglioso…

E’ un fatto che mi ricorda un film a metà strada tra Fantozzi e il classico film di successo americano. Quando Cariverona ci ha annunciato che ci avrebbe tagliato il finanziamento di 6 milioni per il Faber Box, io e l’assessore Sergio Rossi siamo andati a Verona, in un palazzo megagalattico. Era un caldo atroce, eravamo sudatissimi e stringevamo un plico stracolmo di documenti. Io, nonostante tutti mi dicano che non si fa, indossavo una camicia a maniche corte. Siamo arrivati davanti a manager impeccabili e onestamente eravamo un po’ in difetto in fatto di look. Abbiamo spiegato la nostra strategia con convinzione, trovato un accordo con la Provincia in tempo record, evitato il fallimento dell’azienda che gestiva il campo da rugby e con un lavoro in stile ‘puzzle’ ci siamo portati a casa le nostre carte e i 6 milioni. Se ci ripenso oggi mi piacerebbe avere un video per rivedere tutto.

Che gruppo è il suo? Avete fatto dell’essere ‘civici’ un punto di forza.

Siamo molto uniti. Non c’è mai stato arrivismo nella squadra. Il fatto di essere civici è una scelta, ma è riferita in particolare alla politica degli ultimi tempi. I partiti non sono il male assoluto, ci mancherebbe, ma hanno perso il pragmatismo. Sono diventati dei contenitori di slogan vuoti e gli slogan oggi non servono. Vanno bene per dare il colpo alla pancia della gente, ma non si realizzano in fatti, rimangono parole al vento. La politica parla a slogan ma non approfondisce i temi, perché quando si approfondiscono i temi vengono messe in discussione le leadership. Il fatto che nei comuni vincano i civici è il segnale che la gente è molto più avanti della politica. I cittadini vogliono concretezza. I partiti vincono alle regionali, politiche o europee perché ci sono solo loro, ma nei comuni la gente vuole molto di più, vuole fatti.

Lei è stato ‘accusato’ di avere rubato voti…..

(Ride). Intanto, deve essere chiaro che dietro ad ogni voto c’è una persona, con una testa pensante. C’è un cittadino che vuole temi. Un voto equivale ad una persona e io non rubo la gente. I cittadini hanno scelto liberamente e hanno scelto me. Può piacere o no, ma questo è un dato oggettivo. Oggi ci vorrebbe una politica alla Winston Churchill, la gente non ha paura di fare sacrifici se capisce dove vuoi arrivare, la serietà del tuo progetto e qual è il tuo percorso. La politica di oggi è negativa perché scarica i problemi sul futuro. Pensiamo al debito pubblico e il suo sforamento. Prima o poi qualcuno dovrà affrontare il problema, scaricarlo sui prossimi governi che scelta sarebbe? Oggi i nostri politicano litigano per chi fa audience, non approfondiscono i temi. E’ una strategia, perché quando la gente non conosce ed è superficiale, è governabile. Per quanto riguarda me e il mio gruppo, siamo passati da una non-ideologia alla nostra ideologia ed è quanto di più bello ci potesse essere riconosciuto.

I suoi antagonisti hanno dichiarato che Schio è una città isolata. Condivide?

Ma quando mai… Mi dispiace dirlo, ma dimostrano di non aver compreso alcuni passaggi fondamentali che hanno posizionato a Schio non solo al centro del territorio ma la città è addirittura considerata un cursore, è studiata. Schio è presente in modo autorevole in vari livelli. Al di là dei lavori realizzati e dei progetti, siamo presenti in tutti i posti che contano e questo ha un ritorno eccezionale sul territorio, non solo per Schio.

Ci spieghi.

Nella Ulss siamo nell’esecutivo, in Provincia ho la delega a infrastrutture e innovazione e avevo deleghe importanti per lo sviluppo del territorio anche nel precedente mandato, con milioni di euro trasformati in risorse e si parla di oltre 40 milioni. Oggi, oltre al mio mandato in Provincia, ci sono Carlo Lovato alla presidenza del Cda di Ava, Laura Locci amministratore unico di Pasubio Tecnologia, Luigi Schiavo nel Cda di ViAcqua e Magda Dellai presidente di ViAbilità. Ruoli importanti per raggiungere obiettivi importanti. Con Ava miriamo a chiudere una linea dell’inceneritore entro il 2020, naturalmente se tutti i Comuni avranno le condizioni opportune. Schio le ha. Pasubio Tecnologia è proiettata alla Provincia, con ViAcqua stiamo studiando il piano di investimenti per coordinare importanti interventi e con ViAbilità ci sono numerosi progetti, tra i quali il casello dell’autostrada A31 a Schio.

In consiglio comunale manca Marco Vantin, il candidato del Movimento 5 Stelle, che nello scorso mandato ha presentato numerosi interventi ed è stato un elemento molto positivo. Vi siete anche ispirati ad alcune sue interrogazioni, le mancherà?

Apprezzo le persone intellettualmente oneste e Vantin lo è. Sa valutare con la sua testa e studia moltissimo. Voglio far partire una serie di commissioni e spero che lui possa e voglia entrare in almeno una, magari quella dedicata all’ambiente. Ci sono passaggi importanti per quanto riguarda i rifiuti. La Regione spinge per la costituzione di un bacino rifiuti. Vicenza conta 94 Comuni con Ava, Aca, Solaris e Aim, per il circuito integrato e servono figure di riferimento preparate di supporto all’amministrazione.

Schio sembra lanciata su una dimensione più provinciale che territoriale…

Schio è lanciata su una dimensione importante. Verrà rivoluzionata la messa in sicurezza del territorio, ci sono progetti importantissimi in corso, anche se mi rendo conto che molte cose sono per addetti ai lavori, al pubblico arriveranno le opere già finite, ma è normale che sia così.

Chi sarà il suo delfino?

E’ troppo presto per dirlo adesso. Ho messo gli occhi su un paio di persone in grado di guidare la città, ma adesso bisogna lavorare ad altro. Di sicuro sarà una persona capace ed intraprendente, non un trota obbediente.

Il più bel messaggio di congratulazioni che ha ricevuto?

Una persona mi ha mandato un messaggio e ha scritto: “ Caro sindaco, nel 2014 lei ha vinto contro Renzi e nel 2019 lei ha vinto contro Salvini. Nel 2024, per favore può andare all’Inter?

Anna Bianchini

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