Hanno siglato un contratto che vedrà collaborare perdenti e vincitore e sono più o meno tutti sulla stessa lunghezza d’onda. In pieno stile ‘volemose bene’ i 7 candidati che concorreranno per la carica di primo cittadino del centrosinistra alle prossime primarie di Schio si sono sfidati ieri sera al Rustico Pettinà senza insulti né spargimenti di sangue.

Pietro Veronese, Luciano De Zen, Carlo Cunegato, Luca Beccaro, Mario Benvenuti, Giovanni Potente e Dario Tomasi si sono dimostrati tipici uomini del centrosinistra, anche se hanno faticato un pochino a rispondere proprio al quesito “Che cosa significa appartenere al centrosinistra?”.

‘Condivisione delle idee e delle dottrine’ secondo Pietro Veronese, ‘Condivisione del manifesto dei valori politici’ per De Zen, ‘Difesa del welfare per tutelare il Sociale’ per Cunegato, ‘Bene comune sopra il bene particolare’ per Beccaro, ‘Ascolto e collaborazione’ secondo Benvenuti, ‘Processo di sostenibilità’ secondo Potente e ‘Salvaguardia di contenuti e principi’ per Tomasi. Pensieri leggermente diversi ma incorniciati da unico orientamento politico.

Tante le domande che sono pervenute dal pubblico e che hanno fatto capire che pur avendo differenze di atteggiamento, i 7 potenziali sindaci condividono il pensiero. ‘Niente centro commerciale nella ex Lanerossi’ – quindi – ‘e mantenimento della sua destinazione industriale’ per tutti. “Potrebbe essere la sede ideale per lo start up di nuove imprese” – ha commentato Benvenuti,  mentre Cunegato ha sottolineato che “l’amministrazione ha il dovere di orientare lo sviluppo della zona”. Un altro punto di condivisione è emerso dalla domanda sui rifiuti, seguito poi da domande e risposte simili sulle politiche giovanili e la viabilità, che interessa particolarmente la zona di prolungamento ‘destra Leogra’. Alcune domande sono state poste direttamente ad uno solo dei candidati, come la questione ‘Tretto’ a De Zen o la ‘Schio in Europa’ per Tomasi.

I 7 sfidanti alle primarie hanno comunque firmato un accordo con il quale ognuno si impegnerà a dare il suo contributo al vincitore. “Tutti vogliamo essere sindaco – ha spiegato Benvenuti – ma ci siamo accordati che se uno di noi sarà il primo cittadino, gli altri collaboreranno con lui per il bene della città”.

La sala del rustico Pettinà, gremita di persone interessate che hanno posto parecchie domande ai candidati, ha fatto capire chiaramente che il centrosinistra cittadino, che conta sempre un buon seguito, vuole vederci chiaro sulle singole posizioni e vuole avere idee certe al momento della votazione. La serata ha evidenziato anche le doti di sintesi e di immediatezza dei ‘concorrenti’ alle primarie. Qualcuno di loro non ha accettato di buon grado l’imposizione di una soglia di tempo per dare le risposte, non rendendosi conto che quando un concetto ha un contenuto concreto, bastano poche parole a descriverlo. Anche questa è la politica, quella politica di cui la gente è stanca. E’ quella politica fatta di tante parole e pochi contenuti, di uomini che si sentono talmente protagonisti da rifiutare di rispondere direttamente alle domande dei propri elettori preferendo incensare il loro ruolo pubblico o trasportando la discussione su argomenti generici. Le risposte più incisive, veloci e concrete sono arrivate da Mario Benvenuti, Carlo Cunegato e Dario Tomasi, che hanno risposto con argomenti pragmatici e non si sono offesi quando è stato loro tolto il microfono ma si sono messi serenamente a disposizione della domanda successiva.

Nella rosa dei presenti ieri sera era seduto quasi sicuramente il successore di Luigi Dalla Via, che non era presente alla serata ma può dormire sonni tranquilli, sereno che il passaggio di consegne sarà probabilmente indolore, visto che al momento, sul fronte opposto della barricata, la destra scledense appare ancora molto frammentata.

di Anna Bianchini

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