A Schio le aziende sono per l’esattezza 3.382, 988 delle quali artigiane, in un rapporto che sfiora il 30%. Interessante dunque ascoltare il parere di questi imprenditori, in termini di aspettative, ormai a ridosso dell’appuntamento con le elezioni amministrative. Nuovo sindaco, nuovo consiglio comunale. In pratica, c’è da scegliere

quale sarà il nuovo binario politico-economico di Schio per i prossimi 5 anni. Così Confartigianato Vicenza (perché non solo di Schio si tratta, visto che saranno 88 i Comuni del vicentino chiamati alle urne il 25 maggio) ha deciso di stilare un documento in cui vengono espresse le aspettative degli imprenditori in termini di tassazione municipale, strumenti per il rilancio produttivo e di tutto quanto riguarda le scelte politiche che impattano sul tessuto economico-sociale. Una specie di vademecum, un promemoria. Che Confartigianato invierà a tutti i candidati sindaco del territorio. “L’abbiamo già testato l’anno scorso e ha dato buoni risultati – spiega Virginio Piva, vice presidente di Confartigianato Vicenza con delega alle politiche territoriali -. Il documento è composto da due parti: una prima, trasversale, che affronta problematiche di carattere generale (dalla Tasi, al governo del territorio) e una seconda dove emergono elementi squisitamente territoriali”.

Ma Confartigianato, per quel che riguarda Schio, ha fatto di più. Ha condotto un’indagine a campione, tra gli artigiani scledensi, su diversi temi che attengono la vita non soltanto politica della città. E il quadro che ne emerge è senz’altro degno di attenzione. A partire dal giudizio complessivo sull’amministrazione uscente. Giudizio positivo per il 62% degli intervistati, mentre il 30% boccia senza appello l’operato della giunta guidata dal sindaco Dalla Via. Poi gli argomenti si sono fatti via via più specifici. Così l’Istituto Demetra Opinioni.net ha chiesto al campione di riferimento un giudizio sul centro di Schio rispetto alla sua funzione di ritrovo e di aggregazione dei cittadini. E qua arriva la prima, forte bocciatura degli artigiani: il 58% ritiene che il centro di Schio sia morto e che su questo tema la futura amministrazione dovrebbe fare un grande lavoro. La risposta “E’ vivo, ma bisognerebbe fare di più” è stata scelta dal 31% del campione, mentre solo il 10% lo promuove a pieni voti.

Altro argomento chiave: la viabilità. Per il 57% non è male, anche se in alcune parti andrebbe ripensata (il 26% ritiene che andrebbe totalmente rivista). Mentre il vero plebiscito arriva sul tema dei nomadi. Alla domanda “Rispetto all’ipotesi di costruire un’area dedicata ai nomadi, lei si direbbe…”, l’81% degli intervistati si è detto “contrario: il Comune non può spendere soldi per questo, ci sono altre priorità” (favorevole il 16%). Pareri contrastanti sul futuro dell’area dell’ex Lanerossi: il 26% ritiene che possa essere utilizzata per la produzione industriale, il 24% a scopi ludici o ricreativi, stessa percentuale, 24%, dei propensi a ritenere che l’utilizzo futuro possa essere nel sociale, mentre solo il 16% parla di attività commerciali.

Interessante anche la domanda sul turismo e su cosa significa questo settore per Schio. Per la maggioranza degli intervistati, 54%, è uno dei settori, ma non il principale poiché la vocazione dell’area è diversa. Il 23% crede invece che sia inutile investire anche un solo centesimo perché il turismo non è una risorsa (favorevole invece il 21% del campione).

Le ultime domande del sondaggio sono dedicate alla politica vera e propria. A partire dalla “collocazione” degli elettori. Ebbene, il 65% del campione si è dichiarato politicamente “esterno” ai partiti (20% tra centro e centrodestra, 14% tra sinistra e centro sinistra, appena un 1% del campione si è dichiarato “di centro”). Insomma, una conferma dell’appeal delle liste civiche, sganciate dalle logiche e dalle dinamiche delle segreterie dei partiti. E alla domanda “Se oggi dovesse votare per le elezioni amministrative, per chi voterebbe?” in testa alla classifica c’è Valter Orsi (sostenuto da diverse civiche, a partire da “Fare per fermare il declino”, poi “Lista Veneto Stato-Schio”, lista “Schio Dando” e lista “Noi Cittadini”). Secondo posto per Alessandro Gori (Lega Nord più le liste “Uniti per Schio” e “per Schio nel Veneto Indipendente”). Solo terzo Dario Tomasi (Partito Democratico più le liste “Schio bene comune”, “Communitas”, “Progetto Veneto per Schio” e “Tessiamo Schio”). Quarto posto per Marco Vantin, del Movimento 5 Stelle. Addirittura quinto Marco Tolettini (Forza Italia), davanti solo a Giulia Bisogni, candidata della lista “L’altra Schio a sinistra”.

di redazione Thiene on line

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