A cinque giorni dal voto gli spettatori che ieri sera hanno affollato il teatro Pasubio di Schio per ascoltare progetti, idee, proposte dei cinque candidati alla poltrona di primo cittadino, si aspettavano probabilmente più scintille e meno buonismo. Più incisività e concretezza, e non i soliti slogan populistici. Maggiore audacia

da parte di chi ambisce a diventare il sindaco della città più importante dell’Alto Vicentino. Invece, a parte un Valter Orsi, che non le ha mandate a dire, ma si è esposto con l’aggressività educata di chi da più tempo, spinge sul piede dell’acceleratore per ottenere quel ruolo che gli è sfuggito 5 anni fa per circa 200 voti, la diplomazia ha regnato sovrana ancora una volta. Il confronto era stato organizzato dalle associazioni di categoria scledensi che hanno messo pure le mani in tasca per ascoltare cosa avessero da dire gli ambiziosi candidati, che hanno dato ragione a Confartigianato, Ascom, Cna e Confindustria: tutti concordi nel dichiararsi finora esclusi dalle decisioni importanti di Palazzo Garbin.

Le domande stilate dai rappresentanti di categoria riguardavano il centro storico e cittadino, il mondo del lavoro, l’eventualità di un centro commerciale all’ex lanificio Rossi (bocciato da tutti i candidati), la voglia di partecipare ai bilanci e alle modalità di tassazione che poi, si riflettono sul mondo imprenditoriale scledense. Le domande dei presenti in sala, filtrate da un professionale, garbato ed impeccabile Stefano Tomasoni, hanno riguardato anche l’ospedale Alto vicentino, con polemiche al vetriolo sull’indebitamento comportato da un project financing che ha consentito la realizzazione del plesso sanitario di Santorso, con la riunificazione dei servizi del Boldrini di Thiene e del de Lellis di Schio. Tema molto sentito a Schio. 

E’ apparso giù di tono invece Dario Tomasi, dal quale forse ci si aspettava un guizzo in più. Forse a penalizzarlo sono state le sue parole pacate e la scelta di mantenersi tenacemente distante da polemiche che non sono nel suo stile. In forma, invece, Alessandro Gori, apprezzato per i suoi interventi, che seppur non sfavillanti nei contenuti, lo hanno premiato per il buon senso ed il garbo dei toni. Gori, con il suo perbenismo sta facendo crescere il consenso di una Lega che nel resto d’Italia sembra perdere punti. Grande assente la giovane proposta di Rifondazione Comunista Giulia Bisogni, che non si è presentata ad un appuntamento importante e decisivo per l’elettorato scledense che, a quanto pare, ha ancora ampi margini d’indecisione.

Non ha stupito con effetti speciali nemmeno Marco Tolettini, allineato con Tomasi su gran parte dei quesiti posti dal pubblico. Qualcuno ha voluto metterlo in difficoltà, dichiarando anonimamente di aver sempre votato a destra, ma che ora non ha più fiducia nei partiti. Al rappresentante di Forza Italia ha chiesto quale ascendente possa ancora avere a Schio il partito di Silvio Berlusconi. Tolettini ha ribadito l’importanza di un gruppo politico capace di farsi valere nelle sedi che contano. Più ai margini Marco Vantin, che seppur innovativo nello stile grillino che ha sposato in pieno, nel momento in cui le domande lo hanno costretto ad entrare nei particolari, si è rifugiato in propositi generici e non molto concreti, dal “Coinvolgeremo la gente” a “gli scledensi parteciperanno e decideranno”. Insomma, chiacchiere.

“E’ il vecchio che avanza, nessuna proposta innovativa, nessun progetto concreto – ha commentato con amarezza a fine serata il presidente di Confartigianato Nerio Dalla Vecchia –. Ci aspettavamo molto di più per una città che conta 40mila abitanti. Basta spostarsi a Santorso per constatare quanto siamo indietro. Almeno lì, in questi giorni, abbiamo avuto modo di ascoltare un paio di proposte innovative. Lo stesso sta accadendo a Piovene Rocchette, che sta proponendo vari progetti. A Schio sembrano tutti parlare la stessa lingua”. E alla domanda su un pronostico per la prima tornata elettorare, Dalla Vecchia ha fatto i nomi di Dario Tomasi e Valter Orsi. “Sono senza dubbio i più preparati – ha detto il presidente di Confartigianato – ma è normale chiedersi Orsi da chi riceverà sostegno, dato che ha preso le distanze da tutti. Se andrà al ballottaggio come farà”?

“Serata poco vivace – ha commentato Anna Dall’Alba, presidente di Cna Schio -, i più preparati mi sono sembrati Orsi e Gori. Gori soprattutto mi è apparso il più sensibile alle problematiche degli imprenditori in difficoltà. Grande delusione da parte dei giovani – ha continuato Dall’Alba – bene che si mettano in politica, ma che arrivino preparati. Fare il sindaco non è una cosa da poco. La più grande sconfitta di questa tornata elettorale sono quelli su cui si dovrebbe puntare di più, i più giovani, quelli che dovrebbero rappresentare il futuro”.

“Serata monocromatica – è stato infine il commento di Guido Xoccato, presidente Ascom di  Schio – ma siamo molto soddisfatti per la partecipazione popolare perché sono state contate oltre 450 presenze. E’ un segnale forte in un momento di grande sfiducia nei confronti della politica. Era un confronto molto importante, che ho voluto fortemente e che deve segnare un momento d’inizio con la nuova amministrazione comunale, da chiunque questa venga rappresentata. Che segni una nuova era di confronto tra le associazioni di categoria.  Basta con le finzioni di coinvolgimento quando le decisioni sono già state prese. Come è accaduto per il centro storico”.

di Natalia Bandiera

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