E’ scontro su Ava all’interno del consiglio comunale di Schio con l’opposizione del Pd che chiede di adeguare la tassa sui rifiuti agli altri Comuni calcolandola sul costo effettivo e l’amministrazione a guida Valter Orsi che non vuole andare oltre l’1,6% a costo di fare causa alla partecipata di cui è socio maggioritario.

Si preannuncia un consiglio comunale di fuoco lunedì 25 gennaio, con le tensioni create tra il Comune di Schio gli altri Comuni soci, che invece hanno preferito seguire le indicazioni di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), che obbliga i gestori a calcolare esattamente il costo effettivo del servizio senza rispondere a logiche di mercato che potrebbero aver favorito un grande cliente a discapito dei piccoli clienti. Scelta che non consentirà più una tariffa diversa nei vari comuni soci e che imporrà ad alcuni aumenti e ad altri riduzioni.

Secondo il capogruppo piddino Leonardo Dalla Vecchia “Arera ha la funzione di favorire lo sviluppo di mercati concorrenziali per la tutela degli utenti finali. Dopo l’imposizione equa delle tariffe Ava ha quindi dovuto ricalcolare gli importi per i vari Comuni. Tutti i comuni soci in assemblea AVA, in modo responsabile e condiviso, hanno cercato di assorbire l’aumento in modo da non gravare troppo sui comuni che avrebbero subito gli aumenti più impattanti. Tutti i comuni sono consapevoli che la collaborazione e la compartecipazione siano la chiave per il buon funzionamento di una società che sentono come cosa propria, poiché ne sono soci e hanno accettato un compromesso. Tutti tranne Schio. Nell’assemblea dei soci i tentativi per ridistribuire e calmierare l’aumento hanno portato ad un punto di incontro prospettando un aumento massimo del 6%, come a Thiene. Orsi non ha voluto, accettando un aumento dell’1,6%, ma si tratta solo di ritardare l’ineluttabile e alla fine sarà Arera ad imporre l’aumento, solo che a punto Orsi potrà dire che non è stato lui ma altri. L’amministrazione sta portando avanti una guerra ad una parte importante del suo patrimonio, che non è scontato possa sempre rimanere in mano ai cittadini perché una società indebolita potrebbe essere preda di investitori esterni e allora in futuro i nostri comuni potrebbero non avere più voce in capitolo sulla gestione e sul trattamento dei rifiuti nel nostro territorio, né tanto mento sulle tariffe. Come Gruppo Consiliare del PD approviamo la volontà, più volte espressa dal Sindaco, di andare a controllare la veridicità dei calcoli fatti dalla società: è legittimo ed è il dovere di un buon amministratore. Però non possiamo accettare l’incapacità di comprendere quando si è tirata troppo la corda: Orsi ha portato Schio all’isolamento sul piano politico all’interno dell’assemblea dei soci e rischia di indebolire la società.

In realtà Orsi, con questo conflitto con AVA, vorrebbe nascondere un errore che noi del PD abbiamo più volte evidenziato e che ora è venuto a galla: i conti sulla gestione dei rifiuti non tornano. Infatti nella nostra città quando l’amministrazione aveva cambiato la modalità di raccolta, la bolletta era rimasta invariata: si era passati da una raccolta stradale meccanizzata ad una raccolta porta a porta manuale con sacchetto micro-cippato, evidentemente più costosa. Tutto questo – ha concluso Dalla Vecchia – a Schio era avvenuto senza un aumento dei costi perché c’erano dei margini di manovra molto alti, ma oggi i nodi vengono al pettine: il margine non sarà più quello di un tempo e una raccolta porta a porta si dovrà pagare come tale”.

La replica di Orsi

“Il Pd scledense chiede a gran voce di aumentare la Tari del 18%, quando invece Arera, l’autority nazionale che vigila sulle tariffe dice massimo 1.6% – ha commentato il primo cittadino – Come amministrazione comunale stiamo dalla parte dei cittadini e respingeremo con fermezza la loro proposta; ci vuole proprio un bel coraggio in un momento così delicato chiedere sfrontatamente l’aumento delle tasse, credo che solo chi vive fuori dal mondo possa arrivare a queste affermazioni. Arera chiede di riposizionare alcuni costi che determinano la tariffa finale, ma a questo aggiunge che i parametri devono prevedere un principio fondamentale: chi più inquina più paga e Schio, con la differenziata al 76%, è tra i Comuni più virtuosi. La discussione all’interno dell’assemblea dei soci di Ava è in costante proseguo e come Schio stiamo approntando un’analisi approfondita dei costi-servizi che dovranno essere poi integrati dai risultati raggiunti da ogni singolo Comune”.

A.B.

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