Non è piaciuta ad Alex Cioni, fondatore del comitato spontaneo ‘Prima Noi’ e militante politico nelle fila del centro-destra, l’inizio della campagna elettorale scledense, con un Valter Orsi, sindaco uscente che mira alla riconquista della poltrona, che ha sottolineato la distanza dai partiti e l’importanza di essere civici.

“A casa nostra faremo quello che consideriamo giusto”, aveva detto il primo cittadino, che ha poi rilanciato: “Io temo l’assordante silenzio dei partiti su alcune riforme fondamentali che stanno tagliando servizi ai cittadini. E poi i numeri parlano chiaro, abbiamo ottenuto finanziamenti per milioni di euro, garanzia che con Provincia e Regione siamo in grado di dialogare e ottenere risultati indispensabili per la città”.

La campagna elettorale di Schio si è ufficialmente aperta e al momento, in competizione ufficiale con Orsi, ci sono Lega e Pd (che si presenterà ufficialmente sabato prossimo). Cioni avrebbe auspicato un riavvicinamento tra Orsi e Lega, considerandoli “simili” per orientamento politico. Ma davanti all’evidenza dei percorsi separati, ha espresso il suo pensiero.

“Mi lascia perplesso l’avvio della campagna elettorale della compagine al governo della città di Schio – ha spiegato Cioni – Si continua sulla strada di un presunto civismo esaltandone un profilo che alla lunga rischia di isolare ulteriormente la città. Mi sbaglierò, ma se questo approccio poteva avere un senso 4 anni fa, con il mutato scenario politico nazionale, ritengo che Valter Orsi e i suoi adepti avrebbero potuto e dovuto essere un pochino più coraggiosi e lungimiranti aprendo i confini del recinto nel quale si sono rinchiusi. Avrebbero dovuto farlo per la città. Temo, invece, che le logiche partitocratiche che a parole sostengono di avversare, in qualche modo le ritroviamo anche nel loro approccio civico. Cosa significa “a casa nostra facciamo quello che decidono i cittadini e non i partiti”. E ancora, cosa vuol dire “abbiamo chiesto l’istituzione di un commissariato di Polizia di Stato a Schio. Se il governo trova i soldi per fare assistenzialismo, li troverà anche per dare sicurezza ai territori che la meritano”. Un’affermazione quest’ultima a mio avviso infelice, un modo per lavarsi le mani da un problema che per mesi è stato minimizzato e che adesso richiederebbe addirittura la presenza di un Commissariato di Polizia. Lo Stato deve fare la sua parte, e lo dico da sempre, ma chi amministra la città ha il dovere morale, prima che politico, di assumersi le proprie responsabilità verso i cittadini. A prescindere dal livello di responsabilità istituzionali. Schio è una città manifatturiera, una città che rappresenta il punto cardinale di una vasta area territoriale che si trova nell’Alto Vicentino ma che ha bisogno di operare in una dimensione ancora più vasta. Schio è un distretto industriale e artigianale tra i più importanti del nord est e dell’intera nazione. E’ una città che conseguentemente ha bisogno di relazionarsi con le istituzioni regionali, nazionali ed europee per sviluppare un profilo che deve andare di pari passo con la ambizione dei tanti imprenditori che operano nel territorio. E’ una città che non può essere limitata nei propri orizzonti per questioni di bottega e di pigrizia mentale. Se ci dobbiamo accontentare di un’amministrazione ordinaria che si occupa di fioriere e di rattoppare le strade, condito da qualche bel evento in centro, evitiamoci la perdita di tempo delle elezioni affidando la città ai funzionari comunali”.

Alle perplessità espresse da Cioni, Orsi replica senza tentennamenti: “I milioni di euro di finanziamenti ottenuti da vari enti (Provincia, Regione, Europa) per finanziare progetti fondamentali per Schio soo la prova che non siamo chiusi e che siamo perfettamente in grado di dialogare con le istituzioni, di qualsiasi grado. Abbiamo lavorato e lavoreremo per la città e i suoi cittadini, consapevoli dell’importanza del commercio e delle tante imprese locali. Scuole, industria, commercio, sanità e sicurezza sono sempre in cima alla lista dei nostri interventi. Il distacco dai partiti è proprio per riuscire a portare avanti progetti importantissimi senza sottostare ai vicnoli di partito. I risultati di un’amministrazione non possono dipendere da un partito. Anzi, se penso alla riforma della Sanità, che vede i cittadini obbligati ad affrontare tagli notevoli ai servizi, il silenzio del partiti mi fa paura. La nostra amministrazione – ha concluso Orsi – è l’esempio lampante di come un gruppo civico possa amministrare bene e ottenere risultati importanti”.

A.B.

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