“I problemi dell’ospedale di Santorso sono colpa della riforma sanitaria e non attribuibili tutti all’accorpamento di Bassano e Santorso.  Io, se avessi dovuto esprimere una preferenza, avrei optato per un’unione con la Ulss di Vicenza”.

La pensa così Luigi Dalla Via, ex sindaco di Schio, che ha letteralmente abbandonato la scena politica riprendendo in mano un lavoro che aveva messo in stand-by in previsione della scadenza del suo mandato elettorale poi ereditato da Valter Orsi.

“Leggo sui giornali di quanto sta accadendo all’interno della Ulss 7 Pedemontana e credo che comunque dobbiamo tenerci stretti i servizi conquistati negli anni e che rendono il sociale dell’Alto Vicentino un fiore all’occhiello della nostra comunità – continua il moderato Dalla Via – L’ex Ulss 4 si è sempre distinta per l’attenzione particolare dedicata alle fasce deboli, parlo dei servizi di comunità che sono stati sempre all’avanguardia. Se oggi si registra una sorta di perdita di qualità, è perché ci si è dovuti uniformare alla realtà bassanese, da sempre meno sviluppata rispetto alla nostra. Adesso l’obiettivo dovrebbe essere quello di tenerci stretti queste forme di assistenza affinché non scompaiano del tutto”.

Non se la sente, in buona sostanza, di andare contro il concetto espresso qualche giorno fa dal sindaco ‘civico’ Valter Orsi, che in piena campagna elettorale ha tenuto a lanciare un messaggio ai cittadini dell’Alto Vicentino affinché non si disprezzi ciò che potrebbe essere in pericolo nei prossimi anni.

“Si è parlato a lungo della possibilità, scartata dai sindaci del nostro territorio, di accorpare l’ex Ulss 4 a quella berica, ma onestamente non saprei dire cosa sarebbe accaduto in seguito a questa eventuale scelta. Siamo dinanzi ad un cambiamento radicale della nostra sanità, che sta cambiando i connotati per scelte imposte dall’alto”.

Non è cambiato in questi anni lo scledense doc Luigi Dalla Via, che vanta un curriculum politico di tutto rispetto, con un ruolo attivo come amministratore durante le giunte Berlato Sella e da primo cittadino per ben 2 mandati.

Non è cambiato perché i suoi toni non hanno preso la piega che sembra andare di moda oggi. Anche pungolato, in clima da campagna elettorale, Dalla Via non riesce a non rinunciare a quell’onestà intellettuale che lo ha sempre contraddistinto, anche se questa lo porta a dare ragione all’avversario.

Come se il suo giudizio intellettuale venisse sempre prima rispetto a quello politico.

“Voglio ricordare a chi utilizza il tema sanità in politica, che all’interno delle nostre strutture sanitarie operano professionisti di alto livello. Medici che hanno dimostrato di saper tenere in piedi servizi che rimangono validi nonostante i tagli nazionali”.

A.B.

 

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