Il bilancio di Schio presentato dall’amministrazione comunale non convince e sono dieci gli emendamenti che il Pd e Coalizione Civica Schio, gruppi di opposizione, hanno presentato congiuntamente alla giunta del sindaco Valter Orsi in relazione al bilancio che verrà discusso in consiglio comunale lunedì 22 febbraio.

“Non si è tenuto conto in modo adeguato dell’impatto della pandemia e ricalca il documento di previsione dell’anno passato, senza tenere in considerazione quel documento redatto e firmato da tutti i capi-gruppo nella scorsa primavera”, hanno spiegato i consiglieri dei due gruppi di centro sinistra.

Dieci punti che in alcuni casi toccano punti specifici, ma che mirano soprattutto a porre l’attenzione su ambiti ritenuti fondamentali e per sottolineare che ci possono essere anche scelte diverse.

Gli emendamenti

Pd e Coalizione Civica chiedono di istituire un fondo apposito per far fronte ai problemi legati alla pandemia e a sostegno dell’ente La Casa. “Come città abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per salvaguardare la tenuta sociale e quella della nostra Ipab – ha sottolineato il capogruppo piddino Leonardo Dalla Vecchia – Se nell’esercizio appena concluso non era possibile immaginare la portata del Covid, per il 2021 non possiamo farci trovare ancora disarmati”.

Chiedendo una diminuzione delle rette degli asili nido e riportando dati che sottolineano come la pandemia abbia penalizzato soprattutto le donne, Carlo Cunegato, leader di Coalizione Civica, ha sottolineato: “Pensiamo che questo sia un segnale di attenzione che vogliamo dare a loro e a tutte le famiglie. Asili nido meno costosi diventano più accessibili e indirettamente favoriscono l’occupazione femminile”.

Sempre a sostegno dell’occupazione e dell’integrazione femminile, Valeria Grazia, esponente del Pd, ha evidenziato: “Riproponiamo quest’anno la scuola di italiano per donne straniere, emendamento approvato anche lo scorso anno, peccato che poi l’amministrazione non l’abbia mai attuato e quest’anno ancora una volta questo capitolo è stato dimenticato in fase di previsione”.

“Mai come quest’anno al centro del dibattito sull’educazione è stato il tema dell’outdoor education, per questo chiediamo di finanziare e sostenere questa buona pratica educativa che ha grandi ricadute anche sul rendimento scolastico – ha affermato Giulia Andrian del Pd –Ricordiamo che recentemente è stata anche approvata all’unanimità la nostra mozione che sosteneva questa pratica didattica. Chiediamo inoltre sia dato sostegno ulteriore alla lotta al disagio giovanile perché non possiamo agire solo in forma repressiva quando i problemi diventano di ordine pubblico, ma è necessario prevenire sostenendo progetti di lotta al disagio e incentivando spazi di aggregazione esistenti”.

Una città verde che migliori i collegamenti ciclabili (due sono gli emendamenti che vanno in questo senso) e che pensi all’emergenza climatica e ambientale, sono le richieste dell’opposizione di centro sinistra: “Riproponiamo di piantumare un albero ogni nuovo nato – ha spiegato Giorgio De Zen di Coalizione Civica – Investire in alberi è il modo migliore per mitigare l’aumento medio delle temperature. Negli ultimi cinquant’anni a Schio la temperatura media annuale è passata dai 10.9 ai 14.1 gradi centigradi. Un dato impressionante: anche per questo motivo investire allo stesso modo in mobilità sostenibile con le piste ciclabili ci sembra quanto mai urgente”.

L’istituzione di uno sportello per rendere più fruibile l’utilizzo del bonus 110% è la richiesta del piddino Giovanni Battistella: “Sono tante le lamentele da parte di cittadini, la pratica non è delle più facili e comprendiamo le difficoltà degli uffici, ma il bonus per la riqualificazione edilizia è un importante strumento per l’economia locale e merita di essere utilizzato il più possibile”.

Lo studio della qualità della vita a Schio è l’ultimo degli emendamenti, “proposti con l’intento di rendere il bilancio più attento allo sviluppo sostenibile del nostro territorio dal punto di vista ambientale, economico e sociale, con un’attenzione particolare alle fasce più deboli, donne e giovani”.

di Redazione Altovicentinonline

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