“Mi viene chiesto spesso che idee ho rispetto al problema dei rifiuti e dell’inceneritore di Cà Capretta. Entro un decennio con molta probabilità l’umanità farà autocritica sui suoi abusi e sprechi di materie non rigenerabili. Siamo un pianeta che ha difficoltà sempre più forti

a ricreare quello che l’uomo consuma e perciò il ripensamento sui rifiuti è fondamentale. Non si tratta solo dei crimini e degli abusi sui rifiuti illegalmente trattati, si tratta di recuperare sempre più e di non produrre materiali irrecuperabili”.

Ad affermarlo è Dario Tomasi, uno dei 7 aspiranti alla candidatura di sindaco di Schio per il centrosinistra.

“Quello dei rifiuti è un tema molto sentito anche a livello nazionale, ma non tutto però può però essere trattato alla stessa stregua – spiega Tomasi -: tra la terra dei fuochi, le discariche a Vicenza e i nostri filtri catalizzatori dell’impianto di Cà Capretta, costati moltissimo, c’è una bella differenza. Per i tempi in cui è nato l’inceneritore, per la coscienza civica che c’era allora e per le alternative di smaltimento di allora e fino a qualche anno fa, quella è stata la soluzione migliore. Oggi è doveroso rivedere il percorso, tenendo presente che la materia dei rifiuti è di dimensione regionale e che i vari territori e consorzi devono operare in sinergia, cosa peraltro annunciata proprio in questi giorni con la costituzione di una rete d’impresa fra Ava, Etra e Aim”.

Per Tomasi però “Schio sarà credibile nel chiedere una modifica nelle scelte di smaltimento solo quando per primi avremo un circolo molto virtuoso di minor produzione e alta differenziazione. E nel procedere su strade nuove dovremo tener conto sempre dei costi per i cittadini. L’origine del problema infatti sono i rifiuti. Bisogna utilizzare ogni forma di educazione e informazione per ridurne la quantità. Dobbiamo ridurli progressivamente con azioni che vanno dagli accordi locali con il commercio all’educazione ambientale dei cittadini a partire dalle giovani generazioni, senza rinunciare ad un’azione generale che tassi alla fonte la produzione dei rifiuti, al momento del packaging. Parallelamente va posto l’obiettivo di raggiungere una raccolta differenziata dell’85%, creando la situazione virtuosa di cui ho detto, che ci consentirà di essere credibili interlocutori della Regione Veneto nel guidare l’evoluzione futura dell’impianto, visto che il piano regionale prevede il mantenimento di Ca capretta come impianto regionale”.

 

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