“Cosa vorrei per Schio? L’ho scritto ben chiaro sui miei volantini: vorrei una città più felice. Perché la ricerca della felicità è un diritto inalienabile dell’uomo, come stabilito nella costituzione americana. Perché non di Pil dovremmo parlare, ma di Fil, Felicità interna lorda, come ci insegna il Dalai Lama. E dal 2012 l’Assemblea generale dell’Onu ha istituito la giornata mondiale della felicità, che si celebra ogni 20 marzo. Ecco, io a Schio vorrei istituire l’Assessorato alla Felicità”

Luca Beccaro ha 45 anni, è consigliere comunale, ex capogruppo del Pd e in piena corsa per le primarie del centrosinistra che si terranno il prossimo 16 marzo. Ha posizioni chiare su molti punti, dal lavoro giovanile all’Università, ma rischia di essere ricordato soprattutto per questa sua idea fissa.

Beccaro, ci spieghi bene: cosa dovrebbe fare l’Assessorato alla felicità?

“Mi rendo conto che potrebbe sembrare una proposta romantica e idealista, ma non è così. La felicità si può raggiungere attraverso piccole e grandi cose. E l’amministrazione che ho in mente, dovrebbe occuparsi anche della qualità del dettaglio. Con l’obiettivo di semplificare e migliorare. Come ad esempio tutti i nodi burocratici: ecco, vorrei creare uno sportello unico in Comune dove il cittadino può andare con la certezza di uscire in tempi ragionevoli e con quel che cercava, senza più inutili perdite di tempo. In fondo, gli amministratori di una città sono dipendenti dei cittadini”.

Mi sembra di cogliere una sottile critica all’attuale Amministrazione…

“No, affatto. La professionalità e la competenza dei nostri attuali amministratori è molto alta ed è riconosciuta anche altrove. Semmai sta nascendo l’esigenza di fare un ulteriore passo in avanti. Migliorare l’approccio con queste tematiche”.

L’Università è un altro dei punti-cardine del suo programma.

“Sì, è mia intenzione avviare collaborazioni stabili con gli Enti di Ricerca per avere un dipartimento Universitario a Schio. Anche per sviluppare l’imprenditorialità locale dei giovani e delle donne, con l’obiettivo di far nascere nuove imprese. E un ufficio che aiuti questi ragazzi a orientarsi tra le possibilità offerte dai fondi europei”.

E sulla sicurezza?

“E’ tutto scritto sul mio volantino: bisogna controllare più attivamente il territorio, ma aumentando l’impiego di agenti in borghese da parte delle forze dell’ordine. E tutela assoluta della legalità, senza se e senza ma”.

Sette candidati. Quattro del Pd. Non sono un po’ troppi per queste primarie?

“Assolutamente no. E’ la dimostrazione che chiunque può concorrere. Prima erano le segreterie dei partiti a indicare il candidato. Ora invece saranno i cittadini. Peraltro, tutti noi abbiamo sottoscritto un patto che ci impegna a sostenere chi vincerà questa sfida. Quel candidato avrà la forza di ciascuno di noi, di ciascuno degli elettori che l’ha votato. Tutti insieme abbiamo raccolto 1350 firme, un bel risultato”.

A proposito di risultato, qual è il limite oltre il quale si potrà dire che le primarie hanno avuto successo?

“Vuol sapere un numero? Beh, non è semplice fare previsioni, anche perché è la prima volta che a Schio si svolgono le primarie per le elezioni  amministrative. Dipenderà molto dalla nostra capacità di farci ascoltare, di raggiungere anche i cittadini più distanti dalla politica. Comunque direi che se superiamo quota 2000 sarei molto contento. Ma in cuor mio spero che si possa arrivare a un numero ben superiore”.

Ritiene che gli scledensi si stiano riavvicinando alla politica?

“Secondo me sì. E le primarie servono proprio a questo, responsabilizzare l’elettore, impegnarlo poi a fare il passo successivo, un percorso condiviso. Sono molto fiducioso. E poi tenga conto che Schio, storicamente, fa registrare sempre affluenze alle urne ben superiori alle medie nazionali”.

A parte lei, qual è il candidato che le sta più simpatico?

“Tolto me? Scelgo Dario Tomasi. Direi che è la persona che potrebbe racchiudere le giuste caratteristiche per amministrare questa città. Gode della mia massima stima”.

Secondo lei, c’è tra i candidati alle primarie del centrosinistra qualcuno che sta cercando di pescare consensi tra le fila, un po’ confuse, del centrodestra?

“Posso cavarmela con un no comment”?

di Giuliano Orsato

 

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