Un luogo dove l’innovazione è sempre stata di casa. Il Lanificio Conte si prepara a vedere restituita alla città un’altra sua parte significativa. Dopo l’importante progetto pubblico-privato di restauro che nel 2007 ha fatto riaprire le porte dello storico opificio, procedono a ritmo spedito i lavori per il risanamento conservativo anche dell’edificio a shed, ossia l’ala del Conte che dà su via XXSettembre. L’ampio spazio è già stato oggetto della fase principale dei lavori, con il consolidamento della struttura che ha un superficie di circa 1300 metri quadrati e che potrà ospitare una zona espositiva e diversi vani accessori.

A restauro concluso, sarà così una nuova risorsa per la città, che potrà proseguire la vocazione di polo dedicato alla tecnologia e all’innovazione assegnata già oggi, al Conte: l’ex opificio negli ultimi anni ha infatti ospitato diverse mostre e appuntamenti (tra cui Innovarti e il Festival delle Città Impresa) ed è anche sede del Demotech.

“Con questo intervento completeremo il progetto di restituzione alla città dell’ex Lanificio Conte – ha sottolineato il sindaco Luigi Dalla Via, durante la visita fatta con l’assessore Pit Formento- Questi spazi potranno essere utilizzati, anche in continuità con l’area espositiva già presente, per iniziative e mostre dedicate alla cultura, e in particolare alla cultura d’impresa e all’innovazione. Sarà un nuovo polo d’attrazione del nostro centro. Rendere utilizzabile con le esigenze di oggi, un edificio di 100 anni fa non è stato facile: ma lo abbiamo fatto perché non si voleva solo conservare lo shed ma renderlo utilizzabile”.
Il progetto – per un investimento di circa 2 milioni 400 mila euro, dei quali un milione coperto con contributo della Regione – interessa gli spazi che ospitavano la tessitura e filatura dell’opificio: progettati dall’ing. Carlo Letter, nel 1906 furono realizzati in cemento armato secondo il sistema “Hennebique” con copertura a shed. Per l’epoca si trattava di un sistema innovativo e tutto da scoprire, ma destinato ad avere un’ampia diffusione. Un secolo dopo, nel segno dell’innovazione l’Amministrazione Comunale ha dato vita ad un progetto che ha fatto largo uso di nuove tecnologie. I pilastri e le travi del fabbricato sono stati rinforzati mediante l’applicazione di fibre di carbonio, limitando al minimo le variazioni degli spessori originari, ma ottenendo un notevole incremento di resistenza e portata. Sono inoltre state realizzate alcune pareti in calcestruzzo armato per ospitare i dispositivi idraulici tipo “shock transmitters”, che consentono di controllare la struttura in caso di eventi particolari, quali il terremoto. Anche la copertura è stata rinforzata con elementi in acciaio.
L’intervento ha portato poi alla realizzazione di una nuova grande apertura su via Pasubio che offre la sensazione di una viabilità più ampia, integrandosi armoniosamente con il nuovo accesso: questo presenta una dolce gradinata e un’agevole rampa e già da via Pasubio si può vedere l’interno attraverso un’ampia vetrata. Dal lato opposto si può accedere direttamente allo spazio Conte e alla galleria sottostante. Per la sua posizione, l’edificio mette così in relazione importanti spazi culturali del centro di Schio, in quanto anello di congiunzione tra lo spazio Conte e via Pasubio, e da qui verso l’ex asilo Rossi e il vicino palazzo Toaldi Capra.
Oltre al consolidamento strutturale, è già stata effettuata la posa dei dispositivi antisismici e sono stati realizzati gli allacci alla fognatura e gli impianti tecnologici. Durante il il 2013 si procederà con le opere di finitura della muratura su via XX settembre e il completamento di alcuni locali interni di supporto.

Nella foto, un momento del sopralluogo di questa mattina, con l’architetto del Comune Flavio Pilotto, il sindaco Luigi Dalla Via e l’assessore alla Cultura Pit Formento

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