Fari puntati sul reddito di cittadinanza, non solo in Italia dove il dibattito tra chi è contro e chi è a favore continua a tenere banco, ma anche a Schio, dove il consigliere comunale di opposizione e leader di Schio Città Capoluogo interroga il sindaco per sapere “se le persone che lo percepiscono si rendano in effetti utili alla comunità con lavori sociali”.
L’interrogazione del consigliere del centro destra è finalizzata ad esaminare nel dettaglio quanti sono i cittadini scledensi che beneficiano del Reddito di cittadinanza e se i Servizi Sociali del Comune stiano usando tutti gli strumenti a disposizione per impiegare queste persone in attività utili al territorio come la pulizia dei parchi o la sorveglianza vicino alle scuole.
“Il percorso di accesso al Rdc costituisce un livello fondamentale delle politiche sociali del Comune permettendo all’ente pubblico di disporre di un sistema complesso ed approfondito di informazioni circa lo stato di povertà, precarietà e di esclusione dei propri cittadini – ha spiegato Cioni – L’interrogazione vuole essere il primo passo per avviare un esame serio su un tema delicato che interessa le persone più fragili. Dopodiché avere dati precisi in un distretto industriale come quello scledense, nel quale il problema maggiore per gli imprenditori pare essere quello della scarsa reperibilità di manodopera, non è una questione di secondaria importanza per comprendere fino in fondo la funzionalità del Rdc”.
Attraverso l’interrogazione, il consigliere del centro destra vuole poi sapere se il Comune di Schio ha avviato i Progetti Utili alla Collettività (PUC) essendo uno strumento che il legislatore ha messo a disposizione dei Comuni per attivare dei progetti di utilità sociale che potrebbero svolgere i percettori del reddito di cittadinanza.
“In assenza di questi progetti la cui titolarità è del Comune il Reddito di cittadinanza si traduce in una semplice sussidio – ha precisato il consigliere – I PUC sono prestazioni che non sono in alcun modo assimilabili ad attività di lavoro subordinato o parasubordinato e che potrebbero risultare essenziali per la nostra comunità visto che il beneficiario del Rdc ha l’obbligo di mettersi a disposizione della città da un minimo di 8 fino ad un massimo di 16 ore alla settimana. E’ uno strumento che offre ai percettori del reddito di cittadinanza la possibilità di potenziare le proprie capacità e di restituire alla società l’aiuto ricevuto”.