I tagli ai Comuni ci sono e Achille Variati, sottosegretario agli Interni, non è riuscito a soddisfare i sindaci vicentini ieri, quando li ha incontrati a Vicenza per ascoltare le loro lamentele e vedere se si sarebbe potuto fare qualcosa a livello governativi. “La protesta è solo congelata”, hanno commentato i primi cittadini, che ancora una volta si vedono in prima linea ad affrontare i tagli imposti da Roma e a dovere garantire servizi indispensabili ai loro cittadini.

1,9 milioni di euro in meno arriveranno in provincia, a causa della ridistribuzione del fondo di solidarietà, che penalizza i comuni virtuosi favorendo chi virtuoso non lo è per niente.

Secondo Variati “La suddivisione del fondo di solidarietà è corretta nella teoria, ma si basa su elementi disomogenei fra varie regioni d’Italia. Sul lungo termine è necessario rivedere alcuni dettagli, altrimenti la disparità non potrà che peggiorare”.

In ballo però c’è un tesoretto da 100 milioni di euro che sarà distribuito a breve e che terrà conto di criteri diversi. “Su quello mi impegno a lavorare”.

Le buone notizie, in sintesi, riguardano solo e in parte, “le assunzioni dei segretari comunali – ha continuato Variati – per i quali si prevede l’avvio di concorsi, con possibilità nel frattempo per i Comuni di affidarne le mansioni ai vicesegretari. In merito alla norma sulle assunzioni – ha concluso il sottosegretario – va rivista mantenendo però un freno alla libertà di assunzione, altrimenti qualcuno potrebbe approfittarne creando disastri”.

Insoddisfatti i sindaci, con Francesco Rucco, presidente della Provincia e sindaco di Vicenza, che ha detto chiaramente “Aspettiamo l’esito dei confronti, ma la protesta è solo congelata”.

Oltre al taglio di 1,9 milioni di euro, sul tavolo di sindaci e Variati sono state poste anche altre questioni che stanno particolarmente a cuore ai sindaci: il blocco delle assunzioni, che in alcuni casi si traduce in vera e propria difficoltà a tenere aperto il Comune, e l’impossibilità a reperire segretari comunali, figura indispensabile per la vita degli enti.

Il sottosegretario ha risposto ai punti uno ad uno. In maniera precisa e dettagliata, spiegando la ratio delle norme e sottolineandone anche le carenze, invitando pertanto i sindaci a fare fronte comune con Anci Veneto per chiederne la modifica.

“Prendiamo atto degli impegni che il sottosegretario si è preso – ha commentato Rucco – Ci confronteremo con Anci Veneto, che sarà nostro interlocutore principale soprattutto per le scadenze di fine mese. Chiediamo modifiche delle norme sulle assunzioni e chiediamo che cambino i criteri di suddivisione del fondo di solidarietà, se non quest’anno almeno per il futuro. Per quest’anno lavoriamo sull’ulteriore fondo di 100milioni, perché colmi i tagli che abbiamo subito. Ci attendiamo risposte concrete, le pretendiamo in virtù della buona amministrazione che abbiamo sempre dimostrato di sapere fare. Rimandiamo le azioni di protesta all’esito dei prossimi confronti. Ma sia chiaro: sono solo congelate”.

Il sottosegretario ha invitato i sindaci a fornire dati ed elementi concreti, specifici della realtà di ognuno, in modo da farli avere agli alti dirigenti ministeriali a cui spetta di redigere normative ed eventuali modifiche. La Provincia farà da collettore, organizzando un report quanto più chiaro e  dettagliato delle difficoltà che quotidianamente i primi cittadini affrontano nella gestione di enti chiamati a rispondere in concreto alle esigenze dei cittadini, fornendo loro servizi essenziali ma senza spesso esserne messi nelle condizioni “e non per mancanza di volontà – hanno sottolineato i sindaci – ma perché lo Stato non ci mette in condizioni tali da farlo, perché manca personale o semplicemente manca la firma del segretario”.

Non sarà un problema per i sindaci stilare questa lista, anche solo raccogliendo quanto raccontato dai 26 presenti assieme al presidente Rucco. All’incontro erano presenti i sindaci di Alonte, Altavilla Vicentina, Arzignano, Bassano del Grappa, Campiglia dei Berici, Cartigliano, Costabissara, Fara Vicentino, Gambugliano, Isola Vicentina, Laghi, Montegalda, Monteviale, Noventa Vicentina, Pianezze, Quinto Vicentino, San Pietro Mussolino, Schio, Thiene, Torri di Quartesolo, Valdagno, Villaga, Villaverla, Zanè, Zermeghedo e Zovencedo. “Siamo arrivati a farci i bilanci, a firmare progetti come responsabili dell’area tecnica, ad aprire e chiudere il Comune – hanno concluso i sindaci – Siamo anche disposti a fare le veci dei segretari comunali, se e quando sarà possibile. Ma abbiamo bisogno di risposte oggi, perché domani potrebbe essere tardi. La nostra pazienza è finita”.

Anna Bianchini

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