Non è un salvadanaio e non contiene soldi che si possono spendere a piacimento, il tesoretto da 16 milioni di euro del Comune sono soldi a copertura di investimenti in corso e non un giacenza che l’amministrazione non ha sputo spendere.

Lo ha spiegato Giandomenico Simonato, assessore al Bilancio, che ha risposto alle critiche di chi ha ipotizzato che quel “surplus” nelle casse comunali fosse dovuto ad un eccessivo ‘braccino corto’ e ad incapacità di programmazione degli investimenti.

Niente di tutto ciò secondo l’assessore, che ha voluto spiegare come stanno le cose: “La ‘cassa’ di 16 milioni di euro è un fatto reale, ma non rappresenta un surplus né un risparmio che si trova inaspettatamente nella disponibilità del Comune. In base alle norme, un ente pubblico come il Comune può avviare opere pubbliche solo se ha già in cassa i soldi necessari alla loro realizzazione: il motivo della norma è di evitare il più possibile il default degli enti pubblici. In altre parole, in cassa ci devono già essere i soldi di quanto si spenderà – ha sottolineato – Questi soldi non sono quindi spendibili per altre finalità, se non per le opere e gli interventi di cui sono a copertura e finanziamento. La somma di 16 milioni a fine giugno annoverava, per esempio, gli oltre 7 milioni concessi dall’Istituto per il Credito Sportivo, in un solo trasferimento al Comune, e necessari alla realizzazione della palestra. Assieme alle altre somme a copertura di lavori già in fase di attuazione o in avanzato stato di progettazione, si pensi al Cornaggia o alle asfaltature, la cifra a copertura dei Lavori Pubblici ammonta a circa 12 milioni e 500mila euro. Un altro milione e 500mila euro riguardano fondi vincolati per legge o da principi contabili. Le voci più consistenti qui sono riferite ai lavori ERP del piano Chilesotti e ai ripristini ambientali di discariche. Per gli altri 2 milioni di euro voci importanti sono quelle dei fondi Covid per circa 700mila euro e dei contributi dello Stato e dalla Regione a Thiene in quanto ente capofila dell’Ambito Territoriale Sociale Ven_04 per la progettualità di contrasto alle povertà in 32 Comuni. Il rimanente riguarda la gestione ordinaria”.

“Nessun tesoretto nel salvadanaio dunque – ha concluso Simonato – ma semplicemente il saldo della Tesoreria, variabile nei vari momenti dell’anno a seconda delle entrate e delle uscite, ma indisponibile per utilizzi diversi da quelli per cui sono stati temporaneamente accantonati”.

di Redazione Altovicentinolnine

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia