Il consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino, come il Nevi, hanno un presidente e un direttore, figure ricoperte da due persone diverse così come avviene in altre società partecipate. Perché dunque nella ‘Società dei tubi’ dell’Alto Vicentino queste due figure risultano coincidenti? Per i non addetti ai lavori potrebbe sembrare una forma di risparmio, ma chi si è preso la briga di scavare in Impianti Astico, società pubblica al 100 per cento, scopre che Giordano Rossi è presidente e direttore, con un’indennità di 12mila euro lordi l’anno.

 

Che vanno ad aggiungersi allo stipendio di primo cittadino di Velo d’Astico e alla sua pensione di insegnante. Una vicenda nota a tutti nell’Alto Vicentino, ma c’è chi preferisce non esporsi, nonostante un’opinione ce l’abbia. Qualcun altro, invece, è andato a bussare alla Corte dei Conti. Impianti Astico, è proprietaria di una parte delle reti dell’acquedotto e della fognatura, ma la sua attività principale è la produzione e vendita di energia idroelettrica, prodotta da varie centrali poste lungo i torrenti dell’alto vicentino e lungo le condotte dell’acquedotto. Per molti sindaci, il doppio incarico di Giordano Rossi è una illegalità, ma soprattutto un escamotage per fare uscire un emolumento non percepibile in altra maniera. La legge vieta a chi ricopre un ruolo amministrativo in un Comune, che sia un sindaco o un semplice consigliere, di percepire indennità dovute ad incarichi in aziende partecipate dallo stesso Comune. La vicenda è approdata quindi, alla Corte dei Conti attraverso un esposto che denuncia fatti che, se non avranno risvolti giudiziari, sono senza dubbio meritevoli di notizia per una questione morale, sulla quale, chi di competenza, farà piena luce. Spesso ci soffermiamo su pensioni d’oro e incarichi da mille e una notte, ma non volgiamo lo sguardo a pochi metri da noi. Anche se c’è da sottolineare che si tratta di un’indennità davvero irrisoria, se si pensa ad incarichi ben più remunerati. Ma secondo chi denuncia il doppio incarico di Rossi, è una questione di principio perchè la legge va rispettata. Cosa che secondo Giordano Rossi, è stata fatta.

 

 

Era fine 2011 quando il consiglio d’Amministrazione, composto dallo stesso Giordano Rossi, sindaco di Velo d’Astico, Francesco  Crivellaro, ex assessore di Breganze in quota centrosinistra, Riccardo Meneghini, espressione del Comune di Thiene :‘desiderano condividere una decisione in relazione all’aspetto gestionale della società Impianti Astico’. In parole povere, il 26 settembre di quell’anno, negli uffici di Astico Impianti di Thiene, viene sollevata la questione riguardante l’istituzione della figura del direttore da porre in capo allo stesso Rossi, già presidente. ‘Volontà di condividere una decisione…..decisione che il consiglio d’amministrazione sta per prendere….abbiamo pensato e deciso di attribuirgli un ruolo che è quello di  direttore Impianti Astico srl….intendiamo attribuire al presidente questa funzione in modo tale che la sua attività  sia supportata da un ruolo specifico e possa essere anche ristorato delle spese sostenute e per il tempo messo a disposizione’. Nel 2011 il rimborso spese per il neo presidente Rossi  e per gli altri due componenti del Cda è stato 23.300 euro, somma riportata nell’esposto presentato alla Corte dei Conti. Ad un certo punto, sempre durante la famosa riunione negli uffici di via Dal Santo, si comincia a parla di emolumenti:’ Non abbiamo ancora definito il compenso…. La decisione è legata all’operatività della società, in quanto adesso è arrivato il momento di spingere sull’acceleratore…..’. All’epoca dei fatti, (ma anche oggi è così) il socio di maggioranza di Astico impianti è il comune di Thiene, che possiede il 21,4 per cento delle quote. L’allora sindaco Maria Rita Busetti, sostituita in quella circostanza dall’allora assessore e oggi onorevole Filippo Busin non si oppose a quell’idea di creare le condizioni per far si che un sindaco che ricopre un incarico all’interno di una società pubblica,  partecipata dal proprio stesso comune, percepisse una indennità altrimenti vietata dalla legge .

‘Un consiglio d’amministrazione può nominare un direttore generale, incarico per il quale vengo pagato – si difende il sindaco Giordano Rossi – prima di essere incaricato, è stato chiesto un parere legale all’avvocato Zampieri, che ha dato il via libera. Come direttore generale di Impianti Astico, posso percepire l’indennità. Il mio è un ruolo di grande responsabilità anche penale’.

N.B.

 

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