Pugno duro di Giovanni Casarotto, sindaco di Thiene, sulla questione inceneritore di Cà Capretta e sulla richiesta fatta dal Comune di Schio che, in fase di approvazione del bilancio di Ava, ha chiesto un contributo ambientale per avere il termovalorizzatore nel territorio comunale.

Questione che aveva indisposto anche la minoranza leghista di Thiene, con il leghista Attilio Schneck che aveva attaccato duramente il sindaco di Schio, colpevole a suo dire di aver minacciato di non approvare il bilancio se non fosse stata garantita l’approvazione della nuova posta nel bilancio.

Voci di corridoio, già da giorni parlano di una seduta di assemblea molto accesa, con alcuni sindaci che di dare soldi a Schio non ne vogliono proprio sapere.

“Il contributo ambientale non è dovuto – ha commentato Casarotto – La legge parla chiaro e dice che è emerso come, nel tempo, grazie agli accorgimenti e alle innovazioni tecnologiche introdotte dalla disciplina comunitaria e nazionale di settore, sia stato raggiunto nel comparto della gestione dei rifiuti un livello di sostanziale affidabilità”.

Non ci sarebbe quindi nessun bisogno di ripristinare il territorio una volta dismesso l’inceneritore insomma, ma soprattutto, per valutare un eventuale indennizzo da aggiungere come voce di bilancio, si dovrebbe aspettare una chiara e legittima delibera della Regione Veneto che, non essendoci al momento, avrebbe valore solo per il futuro.

“La normativa vigente prevede che solamente se e quando la Giunta Regionale, con un nuovo provvedimento, deliberasse in tal senso, riconoscendo il contributo ambientale anche per l’impianto di Schio, sarà doveroso adeguarsi a tale decisione, che, per sua natura, non potrà che avere efficacia per il futuro. Quindi – ha proseguito Casarotto – essendo tuttora vigente il disposto della deliberazione 1104/2013, in seguito alla quale, ad oggi non è intervenuta la Giunta Regionale per deliberare contributi ambientali per le tipologie di impianti di gestione dei rifiuti diversi dalle discariche (come per l’appunto, nel caso del termovalorizzatore di Schio), tale contributo non è dovuto. Potrebbe, altresì, essere introdotto, ma solo su base convenzionale volontaria, mediante accordo tra i Comuni soci. Il Comune di Thiene esprime la propria contrarietà all’introduzione di qualsivoglia forma di contributo economico volontario destinato al Comune di Schio, sul cui territorio comunale ricade l’impianto, in primo luogo perché il contributo comporterebbe un aggravio economico, legato all’inevitabile aumento delle tariffe di conferimento dei rifiuti a carico di tutti i Comuni Soci, che risulterebbe difficilmente giustificabile nei confronti dei cittadini e delle minoranze, soprattutto in un periodo come quello attuale; in secondo luogo perché tale decisione correrebbe il rischio di qualificarsi come un atto di liberalità foriero di responsabilità, anche perché non fondato su alcuna valutazione da parte dell’organismo tecnico, che la Giunta Regionale individua nell’Osservatorio Regionale dei Rifiuti”.

Casarotto ha ribadito la posizione del Comune di Thiene in una lettera inviata nei giorni scorsi ai colleghi dei Comuni Soci di Ava in cui ha anche lanciato un appello a Valter Orsi perché riveda la propria posizione: “L’eventuale voto contrario di Schio all’approvazione del Bilancio d’esercizio 2019 comporterebbe un danno non solo d’immagine all’intera società Ava. In tale contesto sarebbe di gran lunga più appropriato e preferibile che Schio ricorresse agli organi competenti, davanti ai quali sostenere e fare valere la propria tesi. Mi auguro – conclude Casarotto nella lettera – che tutti gli altri soci concordino con quanto da me sopra esposto e partecipino alla prossima Assemblea dei Soci di Ava approvando il Bilancio”.

Ecco il testo integrale del comunicato di Giovanni Casarotto

E’ stato il punto di discussione più acceso in seno all’Assemblea dei Soci di AVA dello scorso 16 giugno, quello relativo alla richiesta avanzata dal Comune di Schio di un contributo ambientale che gli altri Comuni sarebbero tenuti a versargli per il disagio indotto dalla presenza nel proprio territorio comunale del termovalorizzatore.

Nello specifico, la richiesta di Schio era volta a inscrivere nel Bilancio di esercizio 2019 di AVA s.r.l.  una posta specifica che prevedesse, a titolo precauzionale, un importo per futuri rischi, cui potrebbe incorrere la società stessa nel caso in cui dovesse essere obbligatorio il pagamento del suddetto contributo ambientale.

Nell’eventualità che la richiesta non fosse recepita dagli altri Soci, si annunciava il voto contrario di Schio all’approvazione del Bilancio stesso.

La normativa vigente

La L.R. 3/2000 prevede all’art. 37 che i soggetti che effettuano la gestione di impianti di smaltimento o di recupero di rifiuti debbano corrispondere un contributo ambientale destinato, quota parte, a interventi finalizzati prioritariamente al ristoro del disagio indotto nel territorio dalla presenza dell’impianto a favore dei comuni ove gli impianti sono ubicati, attribuendo al tempo stesso alla Giunta Regionale, sentita la competente commissione consiliare, sia la competenza relativa all’individuazione delle tipologie di impianti per la gestione dei rifiuti per i quali è dovuto il contributo, sia a determinare l’entità del contributo sia i criteri per la suddivisione dello stesso  fra i comuni interessati al disagio provocato dalla presenza degli impianti.

Ora, la Giunta Regionale, ancora con propria delibera n. 1104 del 28 giugno 2013, in attuazione a quanto  disposto dalla L.R. 3/2000, ha stabilito, revocando le sue precedenti deliberazioni relative ai contributi alle Amministrazioni Comunali per la presenza di impianti di gestione rifiuti, di mantenere assoggettate a tale onere le sole attività di smaltimento dei rifiuti in discarica.

Inoltre, con la medesima deliberazione, la Giunta Regionale rinvia a una fase successiva, la definizione dei contributi dovuti alle altre tipologie di impianti di gestione dei rifiuti, (ivi compreso anche il termovalorizzatore di Schio), sulla base del supporto tecnico-scientifico dell’Osservatorio regionale dei rifiuti, e ciò in considerazione del fatto che “è emerso come, nel tempo, grazie agli accorgimenti e alle innovazioni tecnologiche introdotte dalla disciplina comunitaria e nazionale di settore, sia stato raggiunto nel comparto della gestione dei rifiuti un livello di sostanziale affidabilità…” .

La posizione di Thiene

«La normativa vigente – spiega il Sindaco di Thiene, Giovanni Casarotto – prevede che solamente se e quando la Giunta Regionale, con un nuovo provvedimento, deliberasse in tal senso, riconoscendo il contributo ambientale anche per l’impianto di Schio, sarà doveroso adeguarsi a tale decisione, che, per sua natura, non potrà che avere efficacia per il futuro. Quindi – prosegue Casarotto – essendo tuttora vigente il disposto della deliberazione 1104/2013, in seguito alla quale, ad oggi non è intervenuta la Giunta Regionale per deliberare contributi ambientali per le tipologie di impianti di gestione dei rifiuti diversi dalle discariche (come per l’appunto, nel caso del termovalorizzatore di Schio), tale contributo non è dovuto. Potrebbe, altresì, essere introdotto, – precisa –  ma solo su base convenzionale volontaria, mediante accordo tra i Comuni soci».

«Il Comune di Thiene – questa è la posizione ufficiale di Thiene espressa da Casarotto – esprime la propria contrarietà all’introduzione di qualsivoglia forma di contributo economico volontario destinato al Comune di Schio, sul cui territorio comunale ricade l’impianto, in primo luogo perché il contributo comporterebbe un aggravio economico, legato all’inevitabile aumento delle tariffe di conferimento dei rifiuti a carico di tutti i Comuni Soci, che risulterebbe difficilmente giustificabile nei confronti dei cittadini e delle minoranze, soprattutto in un periodo come quello attuale; in secondo luogo perché tale decisione correrebbe il rischio di qualificarsi come un atto di liberalità foriero di responsabilità, anche perché non fondato su alcuna valutazione da parte dell’organismo tecnico, che la Giunta Regionale individua nell’Osservatorio Regionale dei Rifiuti».

Il Sindaco Casarotto ha ribadito la posizione del Comune di Thiene in una lettera inviata nei giorni scorsi ai Colleghi dei Comuni Soci di Ava in cui lancia anche l’appello al collega Orsi perché riveda la propria posizione: «L’eventuale voto contrario di Schio all’approvazione del Bilancio d’esercizio 2019 – dichiara Casarotto – comporterebbe un danno non solo d’immagine all’intera società AVA s.r.l. In tale contesto sarebbe di gran lunga più appropriato e preferibile che Schio ricorresse agli organi competenti, davanti ai quali sostenere e fare valere la propria tesi. Mi auguro – conclude nella propria lettera il Sindaco – che tutti gli altri Soci concordino con quanto da me sopra esposto e partecipino alla prossima Assemblea dei Soci di AVA s.r.l., approvando il Bilancio”.

A.B.

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