Non ci sta a sentire dire che Manuel Benetti è incompetente e che la città non può permettersi “uno che non ha mai partecipato ad un consiglio comunale e non ha esperienza”. E’ Maurizio Grotto, 52 anni, responsabile amministrativo della Rivit di Caltrano, sposato e padre di tre figli, capo della lista che ha segnato il record delle preferenze all’urna che ha decretato il ballottaggio tra Giampi Michelusi e Manuel Benetti. Ha tenuto un profilo basso durante la campagna elettorale, a volte incassando qualche attacco, che ha digerito con savoir faire, che non è sinonimo di incapacità di reagire. “Sono una persona mite, che pensa a lavorare a testa bassa senza protagonismi e in quest’avventura al fianco di Manuel Benetti ho avuto rispetto dei ruoli. Ho cercato di supportarlo creando un clima di gioia, quella che deve stare alla base di tutto. Io sono stato il primo a credere in lui, quando i partiti non erano convinti di appoggiarci. Siamo stati noi delle due liste civiche a dire a Manuel di tentare la corsa alla poltrona di sindaco e se penso che a gennaio noi della lista “Noi per Thiene” eravamo appena in 4, stento a credere che abbiamo portato a casa il 14,39% delle preferenze con 1232 voti. La lista più votata tra tutte quelle dei 5 candidati, insomma”. Non posso che ringraziarli tutti per il contributo che hanno dato. Sedici bellissime persone, disponibili e umane.

Grotto, quindi è stato lei a dire a Benetti di buttarsi e di ufficializzare la candidatura quando i partiti erano a caccia di altri candidati?

Si. Io ho sempre creduto in Manuel e non solo perchè siamo amici. Abbiamo lavorato insieme in ProLoco, è un uomo onesto, umile, ha studiato notte e giorno ed ha preso offese, che spesso lo hanno destabilizzato, ma con la forza della squadra siamo andati avanti e oggi, anche gli esponenti dei partiti credono in lui perchè ha conquistato tutti. Gli rimproverano che non ha esperienza, ma sono falsità perchè Manuel è un uomo che ha messo in piedi una coalizione zeppa di competenze. Basti pensare a Barbara Cunico, ad Alberto Samperi, che è un ex amministratore di grande calibro. E non solo loro. Le nostre liste erano composte da persone preparate, che hanno tanto da dare a questa città che ha bisogno di cambiamento.

 Michelusi dice che urge il cambiamento là dove le cose non funzionano. Cosa non funziona a Thiene?

Questa città ha un centro storico che deve ritornare ad essere attrattivo. Sappiamo che la desertificazione dei centri urbani, le difficoltà dei negozianti ed il proliferare dei centri commerciali non sono un problema solo di Thiene. Ma un comune può comunque mettere in campo delle strategie per risollevare le sorti di chi non può mollare e deve morire perchè non si è tentato. Come ProLoco abbiamo più volte dimostrato che quando investi con eventi di qualità, la risposta arriva ed il centro si anima, si vivacizza. Occorre cambiare la mentalità e andare incontro al privato per sostenerlo. Solo mettendo insieme le forze tra pubblico e privato puoi realizzare seri progetti di riqualificazione. Plateatici sempre gratuiti, rifacimento di zone da rivalutare come la Galleria, ma il cambiamento va applicato a tutto. Basta con gli oneri di urbanizzazione che a Thiene sono i più elevati del comprensorio.

In questi giorni, si è parlato di un “apparentamento” tra Manuel Benetti e Giulia Scanavin…

Abbiamo deciso di lasciare libero Manuel Benetti di decidere. Gli altri copolista glielo possono confermare, ma lui non ha avuto dubbi nel rifiutare come tutti volevamo. Come fai a fare accordi per governare la città con chi ti ha massacrato fino all’altro giorno? Giulia Scanavin ha sempre detto che Benetti non era il candidato adatto. Lo ha sbeffeggiato e denigrato. Lo sanno tutti che si era proposta lei in Lega, salvo poi raccontare in giro di aver rifiutato i partiti. Lo sanno tutti che ha richiesto più volte la tessera del partito. Un partito che ha designato Benetti come candidato e se fai parte di un gruppo, devi sottostare alle regole dettate dalla maggioranza, devi adeguarti anche quando al singolo non stanno bene. Quando la Lega, che lei ha frequentato per molto tempo, ha scelto Manuel  ha detto che rinnega i partiti. Ma bisogna essere onesti e dire che voleva farlo lei il sindaco e quando le è stato detto no ha remato contro, attaccando tutto e tutti. Come si poteva fare un apparentamento con chi ti ha offeso e giudicato inadatto? Ne ha dette di tutti i colori di lui. Come ha potuto pensare di poter fare parte della nostra squadra? Ha fatto bene Manuel a rifiutare qualsiasi accordo.

Se Benetti dovesse vincere al ballottaggio e diventare sindaco, che esperienza amministrativa le piacerebbe fare?

Sono un uomo di numeri, ma se penso che lo faccio attivamente già all’interno della mia ditta, ci penserei un attimo. In realtà, anche se qualcuno ha malignato anche su questo, le confesso che non abbiamo mai fatto discorsi sull’eventuale squadra di lavoro. Mai fatti cenni su una potenziale “giunta-Benetti”. Mi piacerebbe, però, fare l’esperienza del presidente del consiglio.

Da 1 a 10 quanto ci crede che Benetti possa diventare sindaco domenica prossima?

10.

N.B.

 

 

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