Un mese e mezzo di silenzio che la dice tutta su due parti, che potranno solo fingere di andare d’accordo.
L’argomento Protezione Civile è approdato in consiglio comunale con un’interrogazione del gruppo di minoranza Benetti sindaco e della Lega. Nonostante l’atto formale con cui sono state chieste spiegazioni all’assessore Nazzareno Zavagnin, quello che è emerso dal confronto tra maggioranza e opposizione sono stati dispetti tra l’associazione di volontariato e il Comune. Quest’ultimo che chiede di piazzare la torre faro per la sagra di San Giovanni nel piazzale delle giostre e loro che dicono di no perchè non competerebbe. Loro che chiedono di stare tre giorni in Emilia Romagna quando per consegnare i materiali che servono agli alluvionati basta una giornata. E quindi, post provocatori su facebook che certo non fanno onore a chi indossa una divisa tanto importante. E ancora acredini e piccole prese di posizione tra amministratori e volontari “che non si prendono”.  E’ una storia vecchia, che però Gianni Casarotto e Andrea Zorzan erano stati in grado di gestire, magari mandando giù in silenzio i bocconi amari, con l’era Michelusi è scoppiato il bubbone.
Forse Michelusi ha sbagliato nell’usare il termine “politicizzato” e a non cercare di evitare la rottura, dimenticando che lui deve essere il sindaco anche di chi non lo ha eletto. Ma certo che anche dall’altra parte ci sono stati atteggiamenti puerili e provocatori come alcuni post su facebook, descritti dall’assessore Nazzareno Zavagnin, che avrebbero indisposto chiunque.
L’intervento in aula della consigliera Barbara Cunico ha posto l’accento sulla mancata mediazione di Michelusi, che però,  ha dimostrato di potere fare a meno di un gruppo che gli è ostile. Alla consigliera di minoranza non sono piaciuti alcuni termini utilizzati in tv da Michelusi, che ha usato l’espressione “sono propenso a dissotterrare l’ascia di guerra” o espressioni come “il sindaco sono io, piaccia o non piaccia io”. “Siamo in democrazia – ha detto nella sostanza Barbara Cunico, che non si è sentita soddisfatta delle spiegazioni fornite dall’assessore Zavagnin – . Qui c’è un intero direttivo che si dimette e nessuno ha ancora provveduto, dopo un mese dal grave accaduto, a convocare una riunione per rieleggere nuovi rappresentanti e fare tornare a ‘lavorare’ i volontari”. Ha bacchettato con stile il Sindaco ricordandogli che il ruolo delle minoranze merita rispetto perché anche l’opposizione è l’espressione di cittadini che vogliono voce. La consigliera si riferiva ad una dichiarazione rilasciata al Giornale di Vicenza, dove Michelusi diceva che per i fatti accaduti con la Protezione Civile “le minoranze ne approfittano”.
Barbara Cunico è stata ferma nel rivendicare il ruolo democratico dell’opposizione, verso la quale si deve avere rispetto. Come si deve avere rispetto dell’informazione, che è una conquista democratica di altissimo valore per il popolo, al quale bisogna dire con trasparenza quello che accade anche quando non vorremmo che si sappia. Siamo stati eletti anche noi e non può impedirci di svolgere la nostra funzione. E’ così che va da quando esiste la democrazia ed esistono degli strumenti che le minoranze devono utilizzare per portare avanti il loro ruolo”.
L’appello della volontaria: “La protezione civile deve tornare a lavorare”
“Grazie al Consiglio Comunale  ho avuto la possibilità di sentire entrambe le parti sulla questione della protezione civile. Sono anch’io da anni una orgogliosa volontaria  del gruppo di Thiene e ho rivestito anche io cariche nei precedenti direttivi – interviene nella querelle Daniela Panariti – .  Boccio su tutta la linea le parole del sindaco a mezzo stampa, in cui afferma che il gruppo sia politicizzato. Mi sento presa in causa perché sono stata candidata capolista alle scorse elezioni comunali, per il centro destra. Lo escludo categoricamente. Penso che il sindaco, con le sue discutibili affermazioni, abbia completamente  snaturato la sua figura istituzionale, ossia  un primo cittadino che ha il dovere di colloquiare con tutte le parti in causa, compresa l’opposizione e mediare il più possibile, per il bene della comunità che rappresenta”.“Devo però anche rilevare  quanto raccontato dall’assessore Zavagnin – continua la volontaria -.  Onestamente penso abbia ragione quando lamenta di aver ricevuto dal direttivo le dimissioni senza motivazione. Leggo questo comportamento  come una chiusura totale da parte del direttivo nei confronti dell’assessore, che mi fa pensare ad un comportamento poco rispettoso delle regole. Questa mia riflessione trova conferma nel fatto che gli stessi abbiano deciso di non andare in Emilia-Romagna come protezione civile ma come privati cittadini, nonostante gli impegni presi con l’amministrazione. Per quanto sia lodevole, dal mio punto di vista personale questa iniziativa può essere interpretata come un atto  polemico privo di altri contenuti”.E conclude: “Credo che entrambe le parti abbiano commesso degli errori che hanno inevitabilmente portato a profonde incomprensioni. Sono molto delusa anche da certi comportamenti da parte di qualche componente del direttivo, che ha dimostrato mancanza di rispetto dei ruoli. Ritengo che adesso sia il momento di risolvere la questione perché a pagare, in questo momento, sono solo i cittadini, che non possono godere dell’attività di volontariato della protezione civile. Certamente in caso di emergenza il Comune possiede tutti gli strumenti per attivare i volontari, ma bisogna capire se in questo momento, siano nella condizione di essere disponibili visto il momento critico. Chiedo quindi formalmente alla all’amministrazione di indire un’assemblea del gruppo e di avviare un tavolo di dialogo. Si mettano da parte le tensioni, è arrivato  il momento di ritornare al lavoro”.
di Redazione AltovicentinOnline
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