“Il Comune non può accollarsi una spesa di oltre un milione di euro per risolvere il problema di una scuola privata”. Il sindaco Giovanni Casarotto rispedisce al mittente le accuse di non avere fatto nulla per salvare le scuole Dorotee di Thiene e dopo avere elencato una lista di potenziali gestori, ai quali era stato chiesto di intervenire, spiega perché l’amministrazione comunale non aprirà il portafogli, ma al massimo concederà un immobile con spese a carico del gestore.

Dopo mesi di discussioni il ‘caso Dorotee’ è approdato in consiglio comunale, al quale hanno partecipato anche numerosi genitori, che hanno voluto indossare una felpa verde in segno di appartenenza alla scuola.

Con un’interpellanza, Attilio Schneck e Andrea Busin (Lega) e Christian Azzolin (Centro Destra Thiene), avevano proposto al Comune di firmare, nero su bianco, l’impegno di concedere l’immobile della ex ragioneria alle scuole Dorotee, accollandosi il costo di messa a norma dell’edificio.

Oltre un milione e mezzo di euro, che dovrebbero essere messi a bilancio comunale e pagati con le tasse dei cittadini.

“Le scuole Dorotee sono un istituto storico ed educativo – ha spiegato Attilio Schneck nella lettura dell’interpellanza – Una realtà di riferimento di Thiene per l’educazione cattolica, l’intera città si fregia di questa struttura. Con la dismissione prevista per l’anno 2022-2023 è importantissimo trovare il modo per preservare questo servizio”.

Casarotto, dal canto suo, dopo essersi confrontato con giunta e giurisprudenza e dopo aver cercato soluzioni per trovare un gestore alternativo alle suore, ha optato per una collaborazione sul piano immobiliare, ma senza costi per il Comune.

“La causa della dismissione annunciata delle scuole Dorotee è la mancanza di vocazioni – ha spiegato Casarotto – Questo ha costretto la casa madre a chiudere altre realtà in Italia. Assicuro agli interpellanti che, con la scuola e con il consiglio della scuola si è cercato in tutti i modi di trovare un ente che subentrasse nella gestione. Abbiamo chiesto prima aiuto alle parrocchie di Thiene, poi alla diocesi di Padova, poi alle suore del Farina di Vicenza e infine ai Giuseppini del Murialdo. Tutte le risposte ottenute sono state negative, sia a causa dei troppi dubbi sulla sostenibilità economica, sia per la mancanza di vocazioni e l’invecchiamento della classe ecclesiastica. A oggi non c’è certezza sul futuro gestore che possa mantenere la continuità anche didattica. Stupisce il tono polemico dell’interpellanza, perché è noto che non si hanno attualmente riscontri concreti. L’unica richiesta concreta pervenuta all’amministrazione a firma congiunta dal coordinatore didattico dopo l’assemblea dei genitori dello scorso luglio, è una lettera in cui si chiede di conoscere la disponibilità del Comune di concedere una sede di proprietà comunale. Dopo essermi confrontato con la giunta e aver preso informazioni in merito alle leggi – ha concluso il sindaco – tenendo anche conto del completamento dei lavori nell’edificio nuovo liceo, dal 2022-2023 può essere messo a disposizione lo stabile della ex ragioneria in via Carlo del Prete. La fruizione del bene potrebbe essere in concessione a titolo proficuo, con i lavori per la messa a norma (1 milione e 100mila euro) a carico del gestore”.

A.B.

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