Si calcolano 2 milioni e 800 mila euro di entrata, con un incremento di oltre 450 mila euro rispetto la precedente Tarsu. Lo spettro della Tares avanza e in molti non sanno cosa sia questa tassa che porterà anche i thienesi a mettere ancora una volta la mano al portafogli. Abbiamo intervistato il vicesindaco e assessore al Bilancio Alberto Samperi che esordisce: ” Sia chiaro che non decidiamo noi come Comune di aumentare l’imposta, ma la norma ha cambiato i parametri rispetto la vecchia Tares, per la quale Thiene aveva una spesa di 2 milioni e 400 mila euro circa”.

Da cosa dipende questo aumento?

“Dal fatto che l’importo che i cittadini devono pagare deve coprire il 100% del costo del servizio, mentre con la Tarsu noi arrivavamo al 93%. I coefficienti di riferimento poi cambiano in base all’area geografica, definita in base a studi sulla produzione rifiuti, e c’è un’ampia differenziazione tra le unità non abitative, dai negozi, agli uffici, alle aziende, agli ambulanti del mercato, ai bar e ristoranti”.

E prima chi copriva la cifra mancante?

“I trasferimenti, che ad oggi sono sempre meno…”.

Che cos’è la Tares?

È un tributo statale previsto dal decreto Salva Italia 2013 per coprire il costo della raccolta e smaltimento rifiuti e di altri servizi quali sicurezza, illuminazione, gestione strade… quantificati, questi, in un contributo di 30 centesimi di euro al metro quadro. La scorsa settimana però la definizione della voce “servizi” per questi 30 cent/euro al m2 è cambiata e molto probabilmente sarà semplicemente definita tassa statale. La norma però non è ancora precisata e non si sa ad esempio come questa voce sarà riscossa.

Intanto, perciò, cosa sappiamo di sicuro?

“Poco, stiamo lavorando con grande cautela – continua il vicesindaco – raccogliendo i dati per fare delle simulazioni. Ecco perché parliamo di 2 milioni e 800 mila euro per Thiene. Il calcolo dell’imposta è fatto sulla base della metratura dell’abitazione, del numero dei componenti e di un coefficiente fisso stabilito dallo Stato in base ai componenti dell’unità abitativa”.

Si pagherà di più?

“Ci sarà chi pagherà meno, come chi abita da solo, chi uguale e chi di più, come una famiglia di 4 persone dove c’è una maggiore produzione di rifiuti. Questo, ovviamente, sempre a parità di metratura. La questione sorgerà con le utenze non domestiche”.

Perché?

“Perché mentre per la Tares le varie attività economiche erano raccolte in 6/7 categorie, con la Tares ne sono state individuate 30, ciascuna con un coefficiente minimo e massimo di riferimento da applicare a discrezione del Comune. È questo l’unico punto in cui il Comune può intervenire: decidendo quale dato applicare secondo la sua situazione territoriale”.

Il Comune cosa ne ricava dalla Tares?

“Il Comune fa la parte dell’esattore e può intervenire solo nella distribuzione dell’imposta alle unità economiche. Quanto riscosso poi andrà ripartito per le spese già in bilancio quali, oltre la raccolta rifiuti, i costi del personale per il servizio e gli ammortamenti, per coprire a sua volta la riduzione di trasferimenti”.

Quando arriverà la Tares agli abitanti di Thiene?

“È tutto in evoluzione, si parla anche del 2014 e noi lo auspichiamo, intanto però ci prepariamo con una rata a settembre. Poiché poi la Tares stabilisce che la riscossione deve avvenire tutta nell’anno corrente, con i consiglieri si è discusso di fissare l’imposta in tre rate. Quindi dopo settembre, ci saranno probabilmente altre due rate entro fine anno. Ma siamo in attesa di qualcosa di certo dal governo centrale, tanto che anche il bilancio è fermo”.

Marta Massignan

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