Trattative ancora bloccate in consiglio regionale sulla riforma della sanità veneta. Sembrava esserci uno spiraglio da parte delle opposizioni per trovare l’accordo che appare ormai una missione impossibile. Tutto è bloccato sul punto 12, quello sul taglio del numero delle Ulss. Al punto che il governatore Luca Zaia scenderà direttamente in campo per incontrare le opposizioni e provare a convincerle della necessità indifferibile di approvare questa riforma. Se l’accordo non si dovesse trovare, non resterà che tornare in aula e votare il testo proposto dalla maggioranza con il cosiddetto emendamento canguro.
La seduta di ieri era la ventottesima sulla riforma sanitaria e sulla riduzione delle Ulss,con ben 90 ore di sterile dibattito, e con una chiusura anticipata per organizzare la trasferta sulle colline del prosecco. Tutti a San Vendemiano a nel municipio del Comune trevigiano, dove il governatore ha una sorta di dependance istituzionale.

“Andiamo solo perché è l’ultima possibilità e non vogliamo lasciare nulla di intentato”, spiega la consigliera tosiana Giovanna Negro, mentre il democratico Claudio Sinigaglia chiarisce che da Zaia “non andiamo a trattare, o accetta la nostra proposta o la riforma salta e torniamo a 21 Ulss perché non è possibile andare avanti così”.
Nel mirino del democratico c’è il continuo cambiare idea della maggioranza, che, dice, sarebbe incapace di mettersi d’accordo al suo interno. “Troviamo l”accordo, ci stringiamo la mano e poi quando si parlano tra di loro cambiano idea. Questo delegittima loro e ci priva di un interlocutore serio”, spiega Sinigaglia. A far saltare l’accordo, in questo caso, sarebbe stata la definizione dei criteri necessari all’istituzione di una nuova Ulss, requisito posto dalla minoranza per acconsentire all’istituzione delle Ulss Pedemontana e del Veneto orientale, volute dalla maggioranza. L’idea è che se ci devono essere due Ulss aggiuntive rispetto alle sette provinciali, allora ci devono essere dei criteri, rispettati dalle due Ulss in questione, che permettono ai territori di richiedere l’istituzione di Ulss aggiuntive, in modo che la Regione non risulti privilegiare alcuni cittadini a discapito di altri.

La proposta dell’opposizione, continua Sinigaglia, prevede criteri difficili da soddisfare, ma i quelli voluti dalla maggioranza “sono impossibili, perché di fatto la maggioranza vuole impedire che il territorio possa chiedere l’istituzione di ulteriori Ulss”. E i criteri da cui la maggioranza non si discosta, per Sinigaglia, sono talmente esosi che nemmeno la Ulss Pedemontana e quella del Veneto orientale li soddisfano. “E allora perché le dovremmo istituire?” chiede. La riforma della sanità sembrava ad un passo dall’essere approvata, ora sembra ad un passo dal naufragare.
Tutto dipende da come andrà l’incontro tra capigruppo di minoranza e Zaia.

 

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