Tanto amato non lo è mai stato, da quando quell’enorme edificio di cemento ha iniziato a materializzarsi negli incubi dei valligiani con la sua polvere e il suo rumore, ma tant’è che adesso il già progettato calcificio di Cava Marogna a Valdastico non lo vuole proprio più nessuno, a parte, si può intuire, il costruttore Fassa Bortolo, che dovrà tirare i remi in barca e trovare un altro sito produttivo adatto allo scopo.

 

 

Sembra che l’ultima pagina sia dunque stata scritta dalla volontà popolare degli abitanti di Valdastico e la parola ‘fine’ impressa a fuoco durante il consiglio straordinario del 24 novembre, convocato su richiesta dell’ex sindaco, ora consigliere di minoranza, Alberto Tolto, perché la maggioranza di Guglielmi ratificasse il no al calcificio, un no senza più ombra di dubbio.

 

Il dito dell’ex sindaco è tutto puntato sulla presunta reticenza della maggioranza, colpevole di aver lasciato passare troppo tempo dalla data di approvazione del progetto, il 9 settembre, ad oggi, senza prendere una posizione netta di fonte alla cittadinanza. ‘Due mesi di silenzio assordante – li ha definiti Toldo presentando la deliberazione – riempiti solo dall’iniziativa che hanno preso i cittadini stessi, quella della raccolta delle 642 firme contrarie, in percentuale il 74% della popolazione votante. La maggioranza voleva fare un referendum? Non so ancora in che modo lo avrebbe realizzato, ma se non ve ne siete resi conto la raccolta firme è un referendum di fatto.’

 

‘Non voglio fare il processo alle intenzioni’ – ha precisato Toldo rivolgendosi al gruppo di Guglielmi – ma non avete avuto la spina dorsale per spiegare alla popolazione con chiarezza quali sarebbero state le conseguenze della mancata costruzione del calcificio. Non date la colpa a noi se mancheranno le entrate e ci saranno problemi finanziari’. L’ex sindaco, non senza un poco di compiacimento, ha profetizzato nello scenario futuro del comune di Valdastico la fine delle entrate che provengono da Cava Marogne, che senza calcificio potrebbero non essere più certe. ‘Questa Valle deve chiedersi – ho concluso Toldo nel suo intervento – di cosa vuole vivere e in quali prospettive costruire il suo futuro’.

 

Poche sintetiche parole quelle che ha usato invece il sindaco Guglielmi nella lettera che ufficializza il ‘no’ al calcificio. ‘Questa amministrazione è stata chiara fin dall’inizio – ha ribattuto Guglielmi alle provocazioni di Toldo – e che avrebbe condiviso con la popolazione questa importante decisione. La popolazione si è espressa negativamente. Questa decisione l’abbiamo fatta nostra e inoltrata alla ditta Fassa Bortolo e alla Regione Veneto. Non dobbiamo dimenticarci, tuttavia, che non sarà facile gestire le ripercussioni negative sui bilanci a causa dei mancati introiti nelle casse del comune.’

 

Il vicesindaco Stefano Stefani, chiamato in causa per le sue dichiarazioni durante l’incontro con la popolazione a Forni del 23 settembre, non si è risparmiato una frecciatina al gruppo di minoranza: ‘Avete il dente avvelenato per aver perso le elezioni? State montando una farsa. Non abbiamo mai preso volutamente una posizione perché volevamo mettere nel piatto i pro ed i contro e presentarli alla popolazione, pensando, direi quasi ingenuamente, che la gente si fidasse di noi. Probabilmente la gente ha invece una visione distorta dell’amministrazione, forse per le esperienze precedenti… Abbiamo chiesto massima fiducia – ha concluso Stefani – perché sappiano di agire in trasparenza’.

 

Col calcificio ormai sempre più lontano, Guglielmi sembra quindi aver disperso le polemiche degli ultimi mesi e ripartire da quanto gli sta più a cuore, e cioè lo sviluppo della Valle da un punto di vista soprattutto naturalistico. Si fa strada il progetto di una rinnovata pista ciclabile, di percorsi storici tutti da definire, della pulizia dei sentieri, di incentivazione dei prodotti di montagna, nella speranza di sfruttare i fondi Odi per lo sviluppo dei comuni di confine. ‘Se mi conoscete bene lo sapete tutti quanto tengo al territorio in cui vivo – ha sottolineato Guglielmi durante l’ultima parte del suo intervento – ci stiamo dando da fare per portare avanti i punti che abbiamo promesso in campagna elettorale. Non è facile, ci stiamo mettendo tutta la nostra volontà, ma abbiamo bisogno di tutti, dei volontari e soprattutto di unione. Fino ad adesso ho purtroppo visto il contrario.’

Marta Boriero

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia