“L’autonomia è una cosa seria e i veneti hanno diritto a risposte serie. Per questo Zaia faccia chiarezza sui numeri e spieghi come intende garantire pensioni e sicurezza ai veneti, lasciando allo Stato il 10% del gettito fiscale”.
Lo chiede il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Stefano Fracasso che spiega come “dopo aver esaminato il Pdl n. 43 sull’autonomia e non avendo ottenuto le risposte richieste, ho inviato una lettera al Governatore con quattro domande legate ai 9/10 di Irpef, Irap e Iva che la Giunta vorrebbe trattenere in Veneto”.
“Da giorni – esordisce Fracasso – chiediamo che ci venga spiegato l’articolo 2 del Pdl n. 43. Cosa è successo tra il 2012 e il 2017 per giustificare il fabbisogno di 18,8 miliardi, al netto della quota Iva già devoluta al Veneto, per gestire le 23 competenze, visto che nel 2012 una commissione di esperti aveva stimato questi costi in 5,4 miliardi? Come si giustifica una differenza così spropositata?”.
“Ma i dubbi del Partito Democratico, espressi dal sottoscritto – continua il consigliere regionale – sono anche altri: il dieci per cento del gettito fiscale ammonta a 2,7 miliardi di euro, soldi con cui lo Stato dovrebbe assicurare le pensioni ai veneti e garantire l’ordine pubblico, la sicurezza e la giustizia. Ma i conti non tornano. Il deficit previdenziale del Veneto, ovvero la differenza tra contributi versati e prestazione erogate principalmente dall’Inps, è stato calcolato in 3,7 miliardi di euro nel 2015, ben al di sopra del 2,7 che resterebbe a Roma. E lo stesso vale per sicurezza, giustizia, politica estera e partecipazione all’Unione Europea: il budget dello Stato per il periodo 2017-2019 è di 60 miliardi, dividendo il totale in misura proporzionale alla popolazione, i veneti dovrebbero contribuire per circa 4,8 miliardi di euro”.
“L’ultimo punto – incalza il capogruppo PD – riguarda il debito pubblico italiano che nel 2015 ha superato quota 2.100 miliardi, a cui ne vanno aggiunti 68,4 di interessi: anche in questo caso, facendo un calcolo rapportato alla popolazione, la quota veneta sarebbe di 5,4 miliardi. O Zaia intende dire che i veneti sono esentati e non devono contribuire al pagamento?”.
“I nostri dubbi – osserva l’esponente dei Democratici – sono gli stessi delle categorie che stiamo ascoltando in Commissione. Il testo lombardo, per esempio, non comprende una norma finanziaria di questo tipo. L’autonomia è una cosa seria e se si vuole raggiungere un obiettivo e non fare solo della propaganda, occorre dare delle risposte conseguenti”.
“Visti i tempi ristretti – conclude Stefano Fracasso – con il Pdl che approderà in aula la prossima settimana, mi auguro un riscontro tempestivo. Anche perché è da quella risposta che dipenderà il nostro sostegno al percorso per la trattativa con il Governo”.