“L’Italia deve pensare all’autonomia alimentare, se ci chiudessero tutti i rubinetti – per un cataclisma o per una guerra – abbiamo già visto un anticipo con la vicenda ucraina, noi non siamo in grado di dire che siamo autonomi da un punto di vista alimentare. E non è che possiamo pensare di andare a svuotare gli scaffali dei supermercati perché abbiamo paura di non avere più cibo…. Un Paese civile deve garantire il cibo ai suoi cittadini”. Lo ha detto ieri il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, a palazzo Balbi di Venezia.
“Quindi dobbiamo abbandondare i set-aside imposti dall’Europa, abbandonare tutto quello che è non coltivazione, e tornare a coltivare i campi e a investire nell’agricoltura in maniera tale che ci siano derrate alimentari, ci sia cibo”, conclude.
Il Pd ribatte: “hai creato monocoltura prosecco”
Ora il presidente della Regione Veneto Luca Zaia “invoca l’autonomia alimentare, ma è stata la sua politica agricola a trasformare il Veneto in una grande monocoltura vitivinicola del prosecco”. L’attacco arriva dal consigliere regionale democratico Andrea Zanoni, che replica alle dichiarazioni fatte da Zaia. “Ricordo che negli ultimi 10 dieci anni sono stati dati una media di 46 milioni di euro a fondo perduto a questo settore, impedendo una larga diversificazione delle produzioni agricole”, prosegue il dem. “Meno male che Zaia si sta accorgendo della politica fallimentare di cui è stato artefice. Dobbiamo invece puntare sui prodotti tipici regionali e soprattutto sull’orticoltura. Dobbiamo puntare su tutti quei cibi che oggi purtroppo siamo costretti a importare e per fare questo dobbiamo anche tutelare il suolo. Ricordo ancora che solo con la Pedemontana Veneta abbiamo distrutto per sempre 900 ettari di terreno tra i più fertili del Veneto e che non saranno più utilizzati per produrre alimenti. Come si suol dire, meglio tardi che mai: ma un presidente di Regione dovrebbe pensare a prima queste cose e non solo quando ci troviamo in emergenza”, conclude.