C’è tensione a Zanè dopo l’iniziativa che i consiglieri di minoranza hanno deciso di intraprendere per far conoscere quello che a dire degli stessi sarebbe una grave violazione dei diritti dei consiglieri stessi.
A metterlo nero su bianco sono Antonio Balasso, Sebastiano Busin, Anna Cervo e Silvia Graziani, rifacendosi alle modalità con cui il Sindaco Roberto Berti avrebbe convocato il Consiglio Comunale del 22 dicembre scorso subordinandone la presenza previo possesso ed esibizione del Green Pass cosiddetto ‘rafforzato’.
“Non eravamo affatto convinti della legittimità delle limitazioni di accesso al Consiglio Comunale” – spiegano dall’opposizione – “al punto che ci siamo rivolti al Prefetto di Vicenza per sottoporgli la questione: tra l’altro visto l’aumento vorticoso di casi in quel periodo, ritenevamo che si sarebbe potuto tranquillamente convocare la seduta da remoto con il collegamento web ma nel frattempo il Sindaco ha tirato dritto e fatto svolgere ugualmente la seduta, indicando la nostra assenza come ingiustificata”.
E una risposta dal Prefetto è frattanto arrivata e sembrerebbe dar ragione all’istanza della minoranza Migliorare Zanè – Lega: “Gli artt. 5 e 6 del Decreto Legge 26 novembre 2021, n. 127” – recita la comunicazione prefettizia – “che, come noto, hanno introdotto nel nostro Ordinamento, il primo in via strutturale per le zone gialle e arancione, il secondo in via transitoria anche per la zona bianca, l’impiego delle certificazioni verdi COVID – 19 di avvenuta vaccinazione o di avvenuta guarigione (c.d. green pass rafforzato o super green pass), non menzionano, tra le ipotesi per le quali è previsto l’obbligo in parola, l’accesso alle sedute dei consigli comunali, né è possibile ricavare la sussistenza di tale obbligo in via interpretativo-analogica”.
Ma è su uno dei punti all’ordine del giorno che la compagine guidata da Antonio Balasso sferra l’attacco più duro: “Ciò che più dispiace di tutta la vicenda è la delibera del quasi raddoppio dell’addizionale Irpef ai cittadini che vede l’aliquota passare dallo 0,35 al 0,60 senza una discussione con opinioni della minoranza. Ulteriore salasso dopo i consistenti aumenti delle bollette gas, acqua e luce di questi ultimi tempi per il quale non possiamo che indignarci”.
Respinge le accuse ai mittenti il Sindaco Roberto Berti che non ci sta a passare per quello che ha aumentato le tasse indiscriminatamente: “La minoranza sapeva di questa intenzione già dalla commissione dove se ne era ampiamento discusso: lo scorso anno con grandi sforzi eravamo riusciti a non toccarla, ma se oggi vogliamo mantenere dei servizi essenziali non ci sono altre strade e questo va chiarito: un esempio su tutti è la bolletta del gas, gennaio 2021 18mila euro circa, gennaio 2022 34mila euro.”
Poche parole anche per la querelle sulla certificazione verde: “Si perde tempo a fare polemiche quando ben si conosce il momento storico: ho applicato, in qualità di autorità sanitaria comunale, quanto in mio potere ad esclusiva tutela dei miei cittadini e dell’organo istituzionale, Consiglio in primis: forse c’è da chiedersi le reali motivazioni della loro assenza” – conclude ironicamente il primo cittadino – “ma credo che il perchè si possa facilmente intuire”.
M.Z.