Una mozione per aiutare le famiglie in difficoltà per l’emergenza Covid-19 a mantenere i propri animali domestici con bonus, agevolazioni fiscali e detrazioni. A proporla è il Consigliere regionale del Partito Democratico e Presidente dell’Intergruppo per la tutela degli animali e la conservazione della natura, Andrea Zanoni che spiega: “Durante questa crisi sanitaria è emerso con ancor più forza l’importanza del valore affettivo e relazionale di cani e gatti: soprattutto per molte persone anziane che vivono sole rappresentano l’unica compagnia. Questi animali hanno però un costo che, specialmente in un periodo così difficile, rischia di diventare insostenibile: circa 700 euro l’anno per un cane tra cibo, vaccini e profilassi e 250 per i gatti. C’è chi improvvisamente si è trovato in condizione di indigenza per aver perso il lavoro, credo perciò che le istituzioni dovrebbero intervenire per dare un sostegno economico ed evitare, magari, un’ondata di abbandoni”.

“In Italia, a far compagnia alle famiglie, ci sono almeno sette milioni di cani e sette e mezzo di gatti a cui vanno aggiunti ulteriori 46 milioni di altri animali fra roditori, uccelli e pesci. Offrirgli una tutela è un dovere morale e civile, è previsto dall’Accordo del 28 febbraio 2003, ‘Disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet therapy’” ricorda Zanoni che aggiunge: “Da qui le richieste contenute nella mozione, con particolare riferimento alle famiglie indigenti e rivolte alla Regione: anzitutto un bonus una tantum del valore di 200 euro per ogni cane e 100 euro per ogni gatto riservato a chi ha perso il lavoro; un buono annuo da 500 euro per le persone con reddito inferiore a 8.000 euro per l’acquisto di cibo, farmaci e spese veterinarie e infine un buono una tantum per chi adotta un animale da un canile o gattile da spendere nei 18 mesi successivi”.

“Ma la mozione – evidenzia ancora il Consigliere democratico – prevede anche interventi da parte del Governo: chiediamo alla Regione di attivarsi nei confronti della presidenza del Consiglio e dei ministeri interessati per ottenere l’abbassamento dal 22% al 4% dell’aliquota Iva sulle prestazioni veterinarie e sugli alimenti per animali; un aumento della quota di detraibilità fiscale delle spese medico-veterinarie; l’equiparazione terapeutica tra farmaci umani e veterinari di identica composizione; la regolamentazione dei prodotti ‘generici’ in modo da avere prezzi di vendita inferiori e infine a commercializzazione di confezioni proporzionate alle patologie da curare, con la possibilità di garantire somministrazioni minime, anche per evitare il rischio di pericolosi fai da te”. “Sono misure di buon senso – conclude Zanoni – molte delle quali attese da troppo tempo, indipendentemente dall’emergenza Covid e richieste da numerosi cittadini, volontari e associazioni degli animali tra cui la Lav (Lega Anti Vivisezione) che ci ha anche mandato delle proposte concrete che abbiamo fatto nostre. Spero davvero ci sia un’intesa trasversale”.

 

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