Il Parlamento Europeo ha risposto agli appelli dei cittadini e si impegnerà per  un piano di intervento che porterà verso un graduale stop degli allevamenti in gabbia, in favore di quelli  a terra o all’aperto. Verranno stanziati dei fondi per gli allevatori di bestiame per affrontare la transizione.

Nell’esortazione all’Europa è previsto che anche i prodotti importati dai paesi extraeuropei dovranno avere gli stessi standard: in altre parole, in Europa potranno entrare solo animali non allevati in gabbia. Per questo, sarà necessari rivalutare gli accordi commerciali esistenti.

Una svolta storica, attesa da tanti anni, per cui festeggiano tutte le associazioni animaliste e tutti gli amanti degli animali che vedono in questa risoluzione, la possibilità concreta di migliorare il benessere degli animali

Coinvolti polli, maiali, conigli e altri tipi di animali da macello, che molto spesso vivono una breve vita di sofferenze in condizioni pessime all’interno di gabbie piccole e sporche in cui non hanno neanche la possibilità di muoversi.

“Le alternative all’allevamento in gabbia esistono e sono già adottate con successo in numerosi Stati membri.  – si legge nel testo – Questi sistemi alternativi devono essere migliorati e incoraggiati ovunque ma per garantire condizioni di parità per gli allevatori in tutta l’Unione, è necessaria una legislazione europea uniforme.”

Agli allevatori di bestiame saranno concessi 6 anni e un periodo di transizione sufficientemente lungo per potersi adeguare, inoltre saranno supportati con un sostegno adeguato. Ciò potrebbe includere servizi di consulenza e formazione, incentivi e programmi finanziari.

L’iniziativa è sostenuta da 21 associazioni italiane (Amici della terra Italia, Animal Aid, Animal Equality, Animal Law Italia, Animalisti Italiani, CIWF Italia Onlus, Confconsumatori, ENPA, HSI/Europe – Italia, Il Fatto Alimentare, Jane Goodall Institute Italia, LAC – Lega per l’abolizione della caccia, LAV, Legambiente, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, LEIDAA, OIPA, Partito Animalista, Terra Nuova, Terra! Onlus, LUMEN APS) che hanno valutato positivamente la decisione del Parlamento europeo contro le gabbie, sottoscritta da 1,4 milioni di cittadini che hanno firmato il progetto “End the Cage Age.” “Ora la palla è nel campo della Commissione – precisano le associazioni italiane – ci aspettiamo di vedere il passaggio dalle parole all’azione, con un calendario ambizioso che ponga fine all’uso delle gabbie”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia