Per evitare che il cane abbaiasse ed infastidisse i vicini gli aveva messo al collo un collare elettrico ma l’apparecchio illegale non è passato inosservato al Nucleo Guardie Zoofile di Enpa, che ha segnalato l’episodio e che è costato una segnalazione al proprietario dell’animale ed il sequestro del ‘dissuasore’.

I fatti risalgono alla fine di aprile. Spiegano da Enpa: “La segnalazione circostanziata arrivata in sede Enpa con tanto di documentazione fotografica lasciava pochi dubbi sull’apparecchiatura appesa al collo del setter, si trattava di un collare elettrico antiabbaio. L’operazione messa in pratica dalle guardie Enpa il 26 di aprile è stata fulminea, in mezz’ora tutto era finito, assodato trattarsi di un collare elettrico, tramite la lettura del microchip gli agenti hanno potuto mettersi in contatto con il proprietario, un cacciatore 42duenne residente in paese. Da quello che è trapelato sarebbe arrivato sul posto con fare poco collaborativo, ma appena resosi conto che il suo atteggiamento poteva nuocergli gravemente avrebbe cambiato immediatamente comportamento, scusandosi per l’accaduto e cercando di spiegare le motivazioni per le quali deteneva il cane in quel modo. Il problema starebbe nel disturbo che il cane, abbaiando, provoca ai vicini che in più occasioni si sarebbero lamentati. Gli è stato spiegato che esistono tanti altri sistemi, anche collari non elettrici che possono dare dei risultati importanti senza che il cane patisca continue sofferenze fisiche e psicologiche; infatti va ricordato anche che il passaggio della corrente elettrica nella zona topografica del collo va ad interferire con l’attività nervosa del nervo vago, responsabile per esempio della conduzione dell’impulso elettrico al cuore, e può causare alterazioni della contrattilità miocardica. In secondo luogo, l’anomala e intensa attività elettrica legata al collare elettrico può comportare un danno alle membrane cellulari e ai meccanismi ionici di trasmissione elettrica, causando una anomala liberazione di neurotrasmettitori che possono modificare le attività neurologiche”.

Renzo Rizzi, Ispettore Regionale delle Guardie Enpa che ha seguito l’indagine, ha dichiarato: “Per quanto concerne l’uso del collare elettrico nel vicentino un paio di anni fa abbiamo fatto una campagna massiccia contro il loro utilizzo denunciando parecchi cacciatori e qualche cittadino, la Procura stessa ha fatto un ottimo lavoro dando un segnale concreto. Ora questo fenomeno è quasi scomparso fortunatamente”.

“Fatti deplorevoli”, ha concluso Federica De Pretto, presidente Enpa della sezione locale.

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