“La fantasia non ha davvero limiti. L’hanno dimostrato, senza mezze misure, i senatori pentastellati e di Leu, che nei giorni scorsi hanno approvato in sede di commissione in Senato un emendamento fortemente richiesto dagli animalisti, che stabilisce lo stanziamento di ben 5 milioni di euro (500 mila euro per il solo 2022) destinati alla sterilizzazione dei cinghiali”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, denuncia la pesante situazione che sta colpendo anche il Vicentino, nelle aree montane e pedecollinari, e l’unica situazione concreta al momento proposta dalla classe politica al governo.

Il progetto sperimentale si baserebbe sulla somministrazione ai selvatici di vaccini contraccettivi, che, peraltro, non avrebbero efficacia permanente, ma necessiterebbero di periodici “richiami”, che evidentemente comporterebbero notevoli difficoltà tecniche. Lo scopo, stando a quanto previsto dall’emendamento, sarebbe quello di “contrastare e prevenire con efficacia la proliferazione di alcune specie di fauna, per prevenire eventuali danni economici e in caso di accertati squilibri ecologici”.

La diffusione dei cinghiali nella provincia di Vicenza è in crescente aumento. Questi animali radono letteralmente al suolo le colture presenti in campo e richiedono, anche quando non vi sono colture in atto, onerosi interventi di ripristino.

“La notizia di questo emendamento è sconcertante – prosegue Cerantola – e ci preoccupa molto, perché è il termometro di una classe politica incapace di proporre norme in grado di risolvere i problemi reali della società. La diffusione dei selvatici va affrontata con serietà e competenza, non estraendo dal cappello soluzioni come fanno i maghi con i conigli. Pensiamo che il nostro Paese meriti qualcosa di meglio, così come la nostra Agricoltura che, non dimentichiamolo, è il settore primario”.

E sul capitolo cinghiali, la proposta di alcuni esponenti della politica nazionale, ha fatto sorridere, se non fosse che rappresenta un inutile dispendio di risorse economiche.

“Pensare di destinare 5 milioni di euro alla sterilizzazione dei cinghiali è davvero assurdo. Quanto pensato, infatti, ricorda molto la vicenda, ancora irrisolta a distanza di oltre 15 anni, della diffusione delle nutrie. Per i cinghiali – conclude Cerantola – esistono strategie efficaci e ben più rapide da porre in atto. Infatti, i cinghiali possono essere catturati o soppressi gratuitamente, utilizzando il personale specializzato della pubblica amministrazione e del mondo venatorio, soprattutto in quelle aree attraversate da arterie stradali, dove la sola presenza fisica della specie costituisce di per sé un grave pericolo per l’incolumità pubblica. Occorre pensare al territorio, all’opportunità o meno di lasciarlo come l’abbiamo trovato alle generazioni future e, naturalmente, di garantire a chi ha subito danni di essere ripagato”.

 

 

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