Il Ddl per sostenere le politiche in favore degli anziani dovrà tener conto anche dei benefici della relazione con gli animali da affezione. La Commissione Affari Sociali del Senato ha infatti approvato un emendamento che introduce il principio di promuovere il mantenimento degli animali domestici per contrastare la solitudine, preservare l’indipendenza funzionale e mantenere una buona qualità di vita in età avanzata. L’emendamento era stato sollecitato anche dai geriatri della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), che esprimono soddisfazione per la sua approvazione.
In particolare, l’emendamento prevede di garantire l’ingresso degli animali nei Centri per anziani; la possibilità per gli over 70 che versano in criticità economica di curare gli animali attraverso cure veterinarie gratuite; la formazione degli operatori che si prendono cura degli anziani riguardo alle esigenze degli animali con i quali vivono; e, in caso di necessità, un supporto all’anziano nella gestione degli animali.
“Siamo soddisfatti del riconoscimento di questo principio di attenzione e tutela delle persone anziane che vivono con animali domestici, auspicato durante l’audizione in Senato e tenuto conto che si stima un costo medio annuale per il mantenimento di circa 660 euro – commenta Andrea Ungar, presidente SIGG e ordinario di Geriatria all’Università di Firenze -. Si tratta di un passo importante perché la presenza di un animale stimola l’anziano a uscire, a fare movimento, favorisce le relazioni sociali e risveglia l’elasticità mentale, aiutando gli anziani a vivere in salute e più a lungo. Studi scientifici hanno infatti dimostrato un legame tra la presenza di un animale domestico e un aumento di sopravvivenza per pazienti con problemi cardiaci.
Sono stati dimostrati anche ulteriori benefici come la riduzione dello stress, l’abbassamento della pressione, il miglioramento della fragilità ossea e la riduzione del colesterolo e della depressione”.

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