La vicenda dell’orso che ha ucciso il runner sta dividendo l’opinione pubblica e ieri, sono state centinaia le note stampa arrivate alle redazioni dei giornali con diverse posizioni . C’è chi sta con il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che vuole l’abbattimento dell’animale. Vuole anche l’abbattimento di altri tre orsi ritenuti pericolosi. Del suo avviso anche il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin e il famoso alpinista Reinhold Messner che ha ribadito come l’orso sia un animale pericoloso e come vada ridotto il numero degli esemplari sulle montagne trentine.

Ieri,  sulla questione che sta creando discussioni vivaci sui social è intervenuto il governatore del Veneto, Luca Zaia, che già in passato aveva manifestato contrarietà sugli  abbattimenti come soluzione per limitare la proliferazione dei lupi.

“Siamo davanti a un soggetto aggressivo – riflette il governatore – l’orso del Trentino va catturato, punto. Non possiamo star lì a disquisire. Chi vive in montagna è ovvio che vada a camminare nel bosco. Questo orso, a differenza di altri, ha manifestato una aggressività. La linea di Zaia, quindi, non è cambiata: per lui bisogna portare gli orsi pericolosi in aria protetta. Della stessa idea il deputato forzista, ex sindaco di Verona Flavio Tosi, che è stato anche presidente regionale di Federcaccia: “Serviva la tragedia del  runner in val di Sole per scoperchiare il vaso di Pandora? Uomo e orso non possono convivere e lo stesso vale per l’uomo con il lupo e i grandi predatori. Ma la soluzione non è l’abbattimento, è spostare gli orsi in territori non antropizzati”.

Cristina Caretta: “Il problema va affrontato senza ideologie politiche”

“Quanto avvenuto in Val di Sole, con la morte di Andrea Papi, è estremamente preoccupante non solo per la natura dei fatti, ma per le reazioni ideologiche del mondo animal-ambientalista. Leggere gli animal-ambientalisti da salotto minimizzare l’accaduto, rincarando la dose e chiedendo ulteriori tutele per i grandi carnivori, è semplicemente imbarazzante. Il vecchio animal-ambientalismo di facciata con le sue leggi ed i suoi progetti da marziani sta mettendo a serio rischio l’incolumità dei cittadini e per molto tempo abbiamo evidenziato i rischi legati a grandi carnivori come orsi e lupi, ma l’approccio ideologico di risposta è sempre stato quello di minimizzare. Cittadini, allevatori e intere comunità hanno paura e le istituzioni non possono e non devono abbandonare nessuno. Proprio su questa scia l’avvistamento di lupi in centri abitati, come avvenuto a San Pietro Mussolino , deve portarci subito a intervenire con attività di controllo, contenimento e prevenzione. La politica farà la sua parte e non faremo mancare il nostro sostegno verso soluzioni che ripristino sicurezza e quiete, laddove ormai sono diventate un lontano ricordo.” Così in una nota l’On. Maria Cristina Caretta di Fratelli d’Italia, Vicepresidente della Commissione Agricoltura a Montecitorio.

L’alpinista Mauro Corona: “Bisogna usare lo spray al peperoncino”

Sicuramente il runner ha provocato una reazione di paura da parte dell’orso. L’opinionista è intervenuto  a Carta Bianca, programma di Rai3  dichiarando che bisogna andare in certe montagne con degli spray che mettano in fuga certi animali:  “Ho sentito che vogliono prelevare 50 orsi. Ma siamo sicuri che gli altri 50 non aggrediscono? Ci sono le situazioni, le combinazioni giuste. Io proporrei quegli spray urticanti. E lo fa scappare l’orso. In Canada ci sono gli spray  proprio per l’orso, ma in Italia non si possono usare”.

Coldiretti Vicenza: “Rischiamo la scomparsa della presenza dell’uomo dalle montagne”

“Non è più rinviabile il piano nazionale per la gestione delle specie selvatiche”. È quanto afferma Coldiretti nel commentare il caso di una donna aggredita da un lupo nella Lucchesia, che segue la morte del runner causata da un orso in Trentino. “Due episodi che rappresentano la punta dell’iceberg di una situazione fuori controllo dove – denuncia Coldiretti – è ora necessario proteggere i cittadini, ma anche salvare le migliaia di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate ed asinelli uccisi lungo tutta la Penisola, dove la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti che hanno costretto alla chiusura delle attività e all’abbandono della montagna”.

Forte preoccupazione viene manifestata da Coldiretti Vicenza anche per l’inizio della bella stagione, con un aumento degli animali, ma anche dei turisti nelle zone di montagna e, soprattutto nelle malghe, che rappresentano sempre una grande attrazione.

“Il rischio vero oggi è – denuncia Coldiretti – la scomparsa della presenza dell’uomo dalle montagne e dalle aree interne, per l’abbandono di migliaia di famiglie, ma anche di tanti giovani che, faticosamente, sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze italiane di mucche, capre e pecore. Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori ed allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città”. Tanto per rendere l’idea, l’Italia è invasa da 2,3 milioni di cinghiali nelle città e nelle campagne dove è necessario intervenire urgentemente per il loro contenimento per difendere la sicurezza delle persone e le produzioni agricole. “I branchi – conclude Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute”.

di Redazione AltovicentinOnline

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia