“Ancora bracconieri in manette, a testimonianza di quanto il fenomeno sia diffuso in Nord Italia e specialmente in Veneto e di come siano necessari maggiori controlli. Mi congratulo con il Corpo forestale della Provincia di Trento e con i Carabinieri forestali di Treviso per questa operazione”. Con queste parole, il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, è intervenuto “sull’indagine, partita nell’autunno 2018, che ha portato all’arresto di ben sette persone, in cinque regioni: oltre diecimila uccelli catturati e messi in scatole di cartone per destinarli ai mercati di tutta Europa, con un giro d’affari di circa due milioni di euro, ‘regolarizzandoli’ in maniera fraudolenta”. “Una vera e propria associazione a delinquere – denuncia il Vicepresidente della Commissione consiliare Ambiente – che rubava i piccoli volatili direttamente dai nidi in boschi e vigneti, agendo di notte per eludere i controlli. Gli uccelli erano poi rivenduti come ‘esche’ per la caccia, i cosiddetti richiami vivi, o, nel caso di esemplari particolarmente bravi nel canto, per scopo ornamentale e quindi per le fiere degli uccelli. Per quanto riguarda i giovani uccelli rubati nei nidi, di norma vengono sottoposti, anche tramite veterinari compiacenti o loschi figuri improvvisati chirurghi, ad operazioni per identificarne il sesso, come nel caso dei Tordi bottacci. Tramite il taglio dell’addome viene visionato l’interno, uccidendo le femmine e ricucendo poi i maschi da allevare e vendere come richiami vivi”.
“C’è bisogno di intensificare ulteriormente le attività di controllo – chiede Zanoni – spero tuttavia che qualcosa stia cambiando anche con l’operazione dei giorni scorsi in Laguna e nel Delta del Po, con blitz nelle valli di caccia da parte dei Carabinieri forestali, valli considerate finora dei fortini inespugnabili. Come mai, però, in Veneto sono sempre i Carabinieri forestali ad intercettare questi reati?”.
“La Regione come sta utilizzando il servizio di vigilanza? – chiede ancora il consigliere Dem – Se fossi l’Assessore alla Caccia, mi farei qualche domanda su dove stia sbagliando. È da inizio legislatura che deposito interrogazioni sul bracconaggio, sulle inadempienze della Giunta per quanto riguarda il Piano nazionale di contrasto, chiedendo fondi, per esempio per rinforzare la vigilanza e fornire mezzi alle Guardie volontarie. Finora senza successo”. “Un comportamento grave, questo, da parte della Regione – conclude Andrea Zanoni – che rischia così di essere involontaria complice dei bracconieri”.
Berlato su Fiera Hit Show 2019:’ inaccettabile la schedatura e la ‘marchiatura’ dei minorenni anche se accompagnati”
“Purtroppo anche quest’anno siamo costretti a dover prendere posizione contro le scelte di Italian Exhibition Group per quanto riguarda l’accesso dei minorenni a Hit Show. L’organizzazione ha reso note le modalità di accesso con le quali sono state assunte posizioni a nostro avviso discriminatorie, molto probabilmente su pressione dei soliti anti-armi, anti-caccia e di tutti quelle aggregazioni politiche e sociali che vorrebbero abolire qualsiasi attività che non condividono o che, ancor peggio, non comprendono”. Così in una sua nota, Sergio Berlato, presidente del gruppo in Consiglio regionale Fratelli d’Italia – Mcr.
“Ricordiamo che si tratta di una fiera di settore che ha rilevanza internazionale e che le armi sono esposte secondo rigidi criteri di sicurezza. E’ semplicemente vergogno e oltraggioso pretendere che un genitore debba sottoscrivere una ‘dichiarazione liberatoria di responsabilità’, come se stesse portando suo figlio in un posto pericoloso, mentre in realtà sta entrando in una fiera dedicata a delle attività perfettamente lecite come la caccia e il tiro sportivo, per esercitare le quali occorre essere persone dalla fedina penale perfettamente pulita e dalla condotta impeccabile. Si è arrivati addirittura a pensare ad una sorta di ‘marchiatura’ dei minorenni attraverso la distribuzione di magliette colorate per individuarli meglio all’interno dei padiglioni. Riteniamo questo tipo di attenzioni morbose ed eccessive un insulto ed un tentativo di colpevolizzazione dei genitori che intendono portare i loro figli a visitare una fiera che si occupa anche di promuovere e tutelare delle attività che fanno parte della nostra storia, della cultura e delle nostre tradizioni. Ricordiamo inoltre che le armi per uso civile esposte ad Hit Show secondo rigidi standard di sicurezza, oltre a quelle per specifico uso venatorio, vengono utilizzate per il tiro sportivo in diverse categorie, alcune delle quali accessibili anche ai minori” conclude Berlato.