“La stagione di caccia è aperta ormai da due mesi, ma chi ha presentato domanda per imporre il divieto dell’attività venatoria sui terreni di proprietà è ancora in attesa di un via libera dalla Regione che consenta di esporre le tabelle con appunto il divieto. Al contempo però, con una velocità mai vista e facendo i salti mortali, la Giunta ha emanato una delibera che modifica il calendario venatorio, concedendo una giornata di caccia integrativa ogni settimana per i mesi di ottobre e novembre. Tutto questo in palese contrasto con due sentenze del Tar del Veneto ed una del Consiglio di Stato che bocciava le due giornate integrative di caccia”. A fare il punto della situazione è il consigliere regionale del Pd Veneto, Andrea Zanoni che ha ricevuto nel frattempo la risposta ad una sua interrogazione, sottoscritta da Anna Maria Bigon (Pd), Arturo Lorenzoni (misto), Cristina Guarda (Europa verde) e Erika Baldin (M5s) sulla vicenda. Contiene però, dice, “una banale giustificazione circa i ritardi, motivati con la mole di pratiche da prendere in esame”. Secondo l’esponente dem “in realtà, trattandosi di un iter che si trascina da ben nove mesi, risulta evidente che la Giunta Zaia usa due pesi e due misure, a seconda che si tratti di diritti di normali cittadini o di accontentare, addirittura bypassando leggi e sentenze, una minoranza, quella dei cacciatori che in Veneto rappresentano una percentuale di popolazione da prefisso telefonico. Faccio appello a Zaia affinché siano presto riconosciuti i diritti di coloro che da mesi vengono tenuti in ostaggio di una burocrazia mai vista prima a livello nazionale”

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