“Cuocitori e venditori a un tempo, impastavano la farina sopra ampi tavolati per poi friggerle con olio, grasso di maiale o burro, entro grandi padelle sostenute da tripodi. A cottura ultimata le frittelle venivano esposte su piatti variamente e riccamente decorati, di stagno o di peltro. Su altri piatti, a dimostrazione della bontà del prodotto venivano esibiti gli ingredienti usati: pinoli, uvette e cedrini”. Così descriveva le frittelle veneziane tal Giovanni Marangoni, teologo (evidentete goloso), vissuto a cavallo tra il ’600 e il ’700.

Le potete fare di varie forme, ecco una delle tante ricette che si trovano sul web, ma se ne avete una collaudata, che vi dà soddisfazione in cucina, postate pure la vostra:

FRITOLE VENEZIANE

 

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