IL MEDICO RISPONDE: LA DEGENERAZIONE MACULARE

La degenerazione maculare legata all’età (DMLE o AMD) è una delle patologie più gravi che colpiscono l’occhio. In presenza di questa patologia viene danneggiata la parte centrale della retina: la macula. In questa zona retinica vi è la massima la concentrazione dei coni, i fotorecettori specializzati per la visione dei dettagli che ci consentono di riconoscere i volti, i colori, di leggere ecc. Questa malattia rappresenta la prima causa di cecità e di ipovisione nel mondo occidentale e colpisce principalmente i soggetti con più di 65 anni. Ne parliamo oggi con il Dott. Scianna Giuseppe, Medico Chirurgo Specialista in Oftalmologia.

Dottore, quali sono le cause che portano allo sviluppo della patologia?

La degenerazione maculare legata all’età è una malattia multifattoriale dovuta ad una combinazione di fattori genetici ed ambientali; una causa certa infatti non è ancora stata identificata. Sono sicuramente importanti i fenomeni di invecchiamento che interessano la retina e la produzione dei radicali liberi che nel tempo danneggiano i fotorecettori. Quasi sempre la malattia è progressiva e spesso colpisce entrambi gli occhi, anche ad intervalli di tempo variabili e con quadri clinici e gravità differenti.

Quali sono quindi i fattori di rischio?

Innanzitutto dobbiamo precisare che esistono fattori di rischio cosiddetti non correggibili e fattori di rischio correggibili o modificabili. Per quanto riguarda i primi vi è innanzitutto il fattore età, al quale purtroppo non si può sfuggire. Tra quelli invece modificabili, il più importante è il fumo di sigaretta: esso aumenta notevolmente il rischio di ammalarsi di degenerazione maculare legata all’età. I fumatori infatti, sviluppano la malattia 5-10 anni prima dei non fumatori ed hanno un rischio doppio di andare incontro alla forma neovascolare (più grave e a evoluzione più rapida).
Vi sono poi altri fattori che contribuiscono ad aumentare il rischio di sviluppare la DMLE, come ad esempio l’obesità, una vita sedentaria e l’eccessivo consumo di alcool, una dieta povera di vitamine ed acidi grassi, disturbi cardiovascolari e l’ipertensione arteriosa.

Quante forme di DMLE esistono?

Esistono due forme di degenerazione maculare legata all’età:

  • la forma secca o atrofica: è la più frequente e si manifesta in più stadi; può degenerare nella forma umida.
  • la forma umida o essudativa: è la meno frequente, ma anche la più invalidante; insorge in maniera acuta.

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi viene fatta con l’esame del fondo oculare nel corso di una visita oculistica. Se il medico lo ritiene necessario, possono essere integrati alcuni esami strumentali come l’OCT (tomografia a coerenza ottica), la fluorangiografia retinica o FAG e l’angiografia al verde di indocianina o ICG. Una diagnosi precoce e un trattamento rapido sono fondamentali per il risultato funzionale.

Qual è la terapia disponibile?

Le forme secche o atrofiche non sono curabili. Tuttavia, il medico può prescrivere, nelle fasi iniziali della patologia l’assunzione di integratori alimentari a base di vitamine ed antiossidanti.
Per le forme umide i trattamenti più efficaci sono rappresentati dall’iniezione all’interno del bulbo oculare dei farmaci anti-VEGF, capaci di inibire il fattore di crescita principale (VEGF) responsabile della formazione di nuovi vasi retinici.

È possibile prevenire lo sviluppo della malattia?

Come detto sopra, ci sono alcuni fattori di rischio modificabili su cui si può agire. I più importanti sono:

  • Smettere di fumare;
  • prediligere diete ricche di frutta, verdura (in particolare quella a foglia larga) e omega-3;
  • praticare una regolare attività fisica;
  • controllare l’ipertensione arteriosa e curare eventuali malattie cardiovascolari;
  • indossare occhiali da sole con lenti protettive;
  • effettuare controlli oculistici periodici.

Presso Poliambulatorio San Gaetano di Thiene (Vicenza, Veneto) è a disposizione l’ambulatorio di OCULISTICA.
È possibile fissare ogni giorno un consulto con un medico oculista.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia