Il narcisismo è un disturbo della personalità in cui il sintomo principale è l’egocentrismo unito a mancanza di empatia. Il narcisista vuole parlare sempre di  se stesso e raramente è disposto ad ascoltarti. Ostenta sicurezza manifestata a parole, ma recenti studi hanno dimostrato che nasconde insicurezza.

 

I narcisisti non si ‘amano’ quanto vogliono farci credere, anzi, davanti ad uno specchio non sempre si piacciono.

Il disturbo narcisistico di personalità (npd) affonda le sue radici nell’insoddisfazione verso se stessi: così conferma uno studio condotto dagli psicologi della New York University, che sottoscrive quello che già era ipotizzato in svariati report sul tema. Ma quello che fanno apparire è tutt’altro.

Il narcisista-tipo, suggerisce la ricerca, è una persona insicura che sfoggia qualità che non crede di avere: questa attività si riverbera in particolare sui social media, dove chi ha questo disturbo può “dipingere” un ritratto che risponde al “come vorrei essere”, e che non rispecchia semplicemente un’immensa adorazione e sicurezza in sé, come quella della figura mitologica di Narciso.

Secondo gli esperti,  chi soffre del disturbo narcisistico è cresciuto con madri o padri ‘non accoglienti’, a volte ‘umilianti’.

In psicologia, il narcisismo si presenta in forma benigna (sana) e in forma maligna (patologica). Nel secondo caso, si tratta di un disturbo della personalità secondo la quale gli individui affetti, si sentono grandiosi sopra a ogni cosa o persona. Questo disturbo è come una medaglia a due facce: spesso le persone che soffrono del disturbo di narcisismo non si sentono grandiose, ma semplicemente nascondono la loro vulnerabilità, la solitudine profonda dietro l’auto-esaltazione.

Le persone affette da tale disturbo tendono a esagerare le proprie capacità e i propri talenti, sono costantemente assorbite da fantasie di successo illimitato, manifestano un bisogno quasi esibizionistico di attenzione e di ammirazione. Incapaci di riconoscere e percepire i sentimenti degli altri, tendono a sfruttare il prossimo per raggiungere i propri scopi o per poter ingrandire sé stesse. (Treccani)

Il mito di Narciso, innamorato di se stesso

Narciso, figlio della ninfa Liriope e del dio fluviale Cefiso, era un cacciatore molto famoso per la sua bellezza.  Alla nascita,  l’indovino Tiresia  aveva  vaticinato  che  il  ragazzo
avrebbe avuto una vita lunga, “se non avesse mai conosciuto se stesso.” La profezia di Tiresia si avverò:  Narciso  restò  per  sempre  adolescente,  mantenendo intatta la sua bellezza che  destava l’ammirazione e l’interesse di tutti coloro che incontrava.

Ma lo splendido ragazzo non era interessato all’ amore e  preferiva  trascorrere il tempo passeggiando da solo nelle foreste sul suo cavallo  oppure  andando  a  caccia di animali selvatici.

Un giorno Eco , la più incantevole ninfa della montagna , al solo  vederlo, s’innamorò perdutamente di lui.  La Ninfa, però,  a causa di  una maledizione,  era  stata  privata della parola dalla dea Giunone e poteva soltanto ripetere le parole degli altri.

Era ,quindi,  incapace di esprimere il proprio amore a Narciso, il quale la  respinse  crudelmente. Eco morì di crepacuore e di lei rimase solo la voce.

Gli dei, adirati, decisero di punire Narciso per la durezza con cui aveva trattato la Ninfa facendolo innamorare della sua immagine. Fu così che un giorno il ragazzo, passeggiando, si avvicinò a una fonte chiara e limpida e non appena sedette sulla sponda di quella fontana s’ innamorò all’istante del proprio riflesso.

Dapprima tentò di abbracciare e baciare il bel fanciullo che gli stava davanti, ma ogni volta che cercava di toccarlo, l’immagine scompariva, fino a quando non morì , straziato dal dolore , trasformandosi in un narciso, il fiore dall’intenso profumo che cresce ai bordi delle fonti.

N.B.

 

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