“La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo Stato. In senso lato, dittatura ha quindi il significato di predominio assoluto e perlopiù incontrastabile di un individuo che detiene un potere imposto con la forza.”

Questo il significato di una parola che sempre più ai nostri giorni viene diffusa dai social media e nelle chat.

Usato come termine per denunciare una condizione politica attualmente in vigore, troppo spesso viene utilizzata senza conoscerne il vero significato e le condizioni di vita che una dittatura ha imposto e in molti paesi tutt’ora impone.

La dittatura spesso coincide con l’autoritarismo e con il totalitarismo. Si caratterizza per la negazione delle libertà di espressione e di stampa ed è considerata a tutti gli effetti il contrario della democrazia,

Da quando possiamo trovare traccia della dittatura?

Il politologo francese Durverger, diceva che “l’epidemia delle dittature si sarebbe verificata con particolare virulenza nel VII secolo avanti Cristo e nel nostro (secolo scorso ndr)”.

Ricordava Durverger che “tra il 1920 e 1945, l’epidemia delle dittature sembra raggiungere la sua massima estensione sul vecchio continente con Lenin, Mussolini, Stalin, Hitler, Franco, Salazar e tutti i tiranni balcanici di cui si sono più o meno dimenticati i nomi. Dalla fine della Seconda guerra mondiale i principali focolai dell’epidemia si spostano verso l’Asia, il Medio Oriente e l’Africa, mentre, invece, in America e in Europa la malattia recede”.

Diventa quindi facile comprendere come la dittatura sia direttamente causa di eventi che hanno sconvolto generazioni di persone anche nel recentissimo passato. La storia racconta di repressioni che hanno portato paesi vicini al nostro, a subire genocidi e guerre civili con esiti devastanti fino a qualche anno fa.

Quali sono le dittature oggi?

Per avere un’idea di come la dittatura sia un fenomeno importante a livello internazionale, possiamo fare riferimento ad un dato diametralmente opposto che misura il grado di democrazia in un paese.

Annualmente viene pubblicato il Democracy Index (Indicatore di Democrazia) è un grado calcolato dal settimanale The Economist che esamina lo stato della democrazia in 167 paesi. Questo viene quantificato dall’Economist Intelligence Unit Index of Democracy che si concentra su cinque categorie generali: processo elettorale e pluralismo, libertà civili, funzione del governo, partecipazione politica e cultura politica.

La pandemia ha avuto un impatto negativo sulla democrazia e sulla libertà di informazione in ogni Paese. L’indicatore elaborato dall’Economist Intelligence Unit misura lo stato della democrazia in circa 167 Paesi. Ventitré paesi nel mondo sono stati classificati come “democrazie complete inclusi tutti i paesi scandinavi, diverse nazioni dell’Europa, nonché Canada, Nuova Zelanda, Australia, Uruguay, Mauritius, Costa Rica, Corea del Sud e Cile. Il Giappone e Taiwan si sono uniti al gruppo delle democrazie a pieno titolo. L’Italia si trova nella posizione 29esima, nella categoria definita “flawed democracy” che può essere tradotta “democrazia con difetti”.

Il motivo di questo declino quasi generalizzato è legato alle restrizioni alla libertà imposte dal lockdown. In base ai dati raccolti l’anno scorso, a calare di più è il punteggio globale medio delle libertà civili che ha toccato il livello peggiore da quando l’indice è stato elaborato per la prima volta nel 2006. Ma quello che è accaduto nelle democrazie più deboli e negli Stati autoritari è stato un uso pretestuoso delle limitazioni della libertà per il virus per combattere e reprimere con ancora più forza gli oppositori. Per il 2021, secondo l’Economist, le cose potrebbero peggiorare ulteriormente. Attualmente solo l’8,4% della popolazione vive in democrazie complete. Più di un terzo della popolazione mondiale vive sotto un regime autoritario.

Quali sono gli stati dove la dittatura governa?

Il Democracy Index ha evidenziato come nel 2021 i paesi dove vige la dittatura sono in ordine di classifica, Mali, Mauritania, Palestine, Kuwait, Algeria, Burkina Faso, Angola, Jordan, Iraq, Nicaragua, Gabon, Mozambique, Ethiopia, Russia, Niger, Qatar, Zimbabwe, Kazakhstan, Republic of the Congo, Rwanda, Cambodia, Comoros, eSwatini, Guinea, Myanmar, Oman, Vietnam, Egypt, Afghanistan, Cuba, Togo, Cameroon, Venezuela, Djibouti, United Arab Emirates, Azerbaijan, Guinea-Bissau, Belarus, Sudan, Bahrain, China, Iran, Eritrea, Burundi, Uzbekistan, Saudi Arabia, Libya, Yemen, Tajikistan, Equatorial Guinea, Laos, Turkmenistan, Chad, Syria, Central African, Republic DR Congo, North Korea.

Andrea Nardello

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