La storia della chiesetta di Sant’Agata di Cogollo è molto antica: risale all’epoca longobarba quando il popolo germanico nel 568, scese in Italia e prese possesso delle terre vicentine.

La chiesetta è costruita in aperta campagna ai margini della profonda e caratteristica depressione dove scorre il torrente Astico.
E’ orientata ad est come tutte le chiese primitive, di pianta rettangolare con attigua una probabile area cimiteriale.
E’ una costruzione rozza, senza motivi d’arte; una chiesa povera per cristiani poveri; ma anche una delle più antiche della zona.
Per Cogollo essa costituisce la culla della propria fede cristiana, anzi è stata sempre considerata come la prima chiesa comunitaria. (Simeone Zordan)
Un secondo documento del 1186, lo storico dell’Abbazia di Nanantola (Tiraboschi) parla di cinque masserizie che l’Abbazia possedeva in questa zona.
Ora, accertato che nella seconda metà del VIII secolo, iniziò nell’Alto Vicentino l’opera di catechesi dei monaci benedettini, si propende per accreditare la chiesetta di S. Agata costruita nel secolo VIII.
Oggigiorno a differenza delle altre quattro chiese, Sant’Agata non ha più la zona cimiteriale ed è anche l’unica chiesa isolata rispetto ad un tempo in cui nei suoi pressi passava la strada comunale che portava a Caltrano ed era anche in comunicazione con San Giorgio. La costruzione è stata restaurata e al suo interno, dietro l’altare, si può ammirare una pala che raffigura le sante Agata e Caterina.Rimane un luogo di pace in mezzo ai prati, contornata dal verde dei boschi.

Curiosità: Con la sconfitta dell’imperatore Federico Barbarossa a Legnano dalla Lega Lombarda e Veronese (1183) le realtà locali evolvono e acquistano una propria identità: i “casali”, le “Ville” di Caltrano,Chiuppano, Cogollo Velo e Arsiero, diventano liberi Comuni ognuno con il proprio territorio.
Bisognava quindi dividere tra questi Comuni il territorio che, fino ad allora,aveva visto una unica amministrazione .
La riunione nella chiesetta di S. Agata a Cogollo del 31 luglio 1202,rappresenta il riconoscimento di queste identità infatti con la definizione dei confini sulla destra dell’Astico e l’approvazione di alcune convenzioni riguardanti i diritti di pascolo e di legnatico si sancisce ufficialmente la nascita dei Comuni di Arsiero, Velo e Cogollo e, successivamente, dal territorio di Arsiero, dei Comuni di Posina e Tonezza.

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