“Chi pagherà il conto per assumere i navigator? Ma, soprattutto, quando in Veneto abbiamo 400 addetti ai Centri per l’impiego e centinaia di assistenti sociali, ha senso inventarsi e, dover formare, nuove figure professionali?”.
È quanto chiede, annunciando anche un’interrogazione, il Consigliere regionale del Partito Democratico Claudio Sinigaglia esprimendo “a nome del partito, i dubbi sui navigator, che dovranno aiutare chi riceve il Reddito di cittadinanza a trovare un lavoro. Domani c’è un nuovo vertice tra Governo e Regioni: Zaia e gli assessori Lanzarin e Donazzan facciano chiarezza sulla posizione del Veneto. Anche perché è evidente come i Cinque Stelle puntino a chiudere la partita a breve, in modo da poter passare all’incasso in vista delle Europee. Tuttavia, al di là del nome, del ruolo e della laurea come requisito indispensabile, non sappiamo altro, poiché l’avviso di selezione pubblica non è stato pubblicato: con chi, come e dove lavoreranno? Da chi dipenderanno? Inoltre i loro contratti sono a tempo determinato per due anni; una volta scaduto il termine il Governo ha promesso che verranno stabilizzati scaricando però tutto sulle Regioni che dovrebbero pagare i loro stipendi, senza risorse statali aggiuntive. Visto che il lavoro è una materia a competenza concorrente, auspico una presa di posizione forte e immediata – insiste Sinigaglia – Non si possono mettere a rischio i conti pubblici per la propaganda elettorale di Di Maio e Salvini. Di certo – ironizza in chiusura il consigliere dem – immagino il loro fastidio: se avessero votato sì al referendum del 4 dicembre, le competenze sul lavoro sarebbero passate interamente allo Stato e avrebbero potuto aggirare il fastidio del parere delle Regioni”.