Tra le “impronte” che si possono trovare camminando nel bosco ci sono anche quelle del “decerebrato”: una specie che dietro di sé lascia soltanto lattine, cartacce, bottiglie, sacchetti e altri rifiuti.

L’AFFONDO SOCIAL: ECCO COSA LASCIA CHI NON USA IL CERVELLO

La provocazione viene dalla Regione Emilia-Romagna. In uno dei suoi profili Facebook istituzionali (Er Ambiente – Sostenibilità in Emilia-Romagna) la Regione ha pubblicato ieri anche un singolare vademecum per chi ama passeggiare nei boschi. In una tabella sono riportate le impronte caratteristiche dei diversi animali selvatici che si possono incontrare in una giornata all’aperto, dal lupo al cinghiale, dal capriolo alla lepre.

“VA BENE IL TREKKING, MA RISPETTANDO LA NATURA”

Per ultima viene una specie a quanto pare piuttosto diffusa, appunto il “decerebrato”, e le sue manifestazioni, anziché i segni lasciati dalle zampe sul terreno, sono le schifezze che si lascia dietro quando fa una escursione. Sono le “tracce da conoscere se si cammina nei boschi”, spiega la didascalia, che sponsorizza invece il trekking “fatto con la testa rispettando la natura”.

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