Bufera dopo l’affissione del manifesto choc fuori dalla chiesa di San Terenzo, a Lerici, in provincia di La Spezia. Protagonista il parroco don Piero Corsi che in una lettera posta nella bacheca del luogo santo affibbia alle donne parte della “responsabilità” di violenze, stupri e omicidi. Perché? In sostanza, “provocano”, indossando abiti succinti. Il documento è un estratto dalla lettera apostolica “Mulieris dignitatem” commentata dall’editorialista del sito Pontifex.it, dal titolo “Donne e il femminicidio facciano sana autocritica. Quante volte provocano?”.

Nel documento si legge, testualmente: “Femminicidio: le donne facciano autocritica, quante volte provocano?” o, ancora: “Possibile che in un sol colpo siano impazziti tutti?” e “cadono nell’arroganza e si sentono indipendenti” o, ancora: “Donne e ragazze in abiti succinti provocano gli istinti, facciano un sano esame di coscienza: forse ce lo siamo andato a cercare”. Espressioni a cura di don Piero Corsi che hanno gettato nello sconcerto i parrocchiani.

Ma il volantino è ancora lì, non viene rimosso. E lo sdegno delle donne di Telefono Rosa si fa immediatamente sentire. “Chiediamo allle massime autorita civili e religiose che si attivino perché venga immediatamente rimosso il manifesto affisso dal parroco (che ci è peraltro anche giunto via mail) e che riteniamo una gravissima offesa alla dignità delle donne”, commenta il presidente di Telefono Rosa Maria Gabriella Carnieri Moscatelli.

 

“Ma non è solo un problema di forma o di dignità lesa” – aggiunge Moscatelli -. Noi di Telefono Rosa riteniamo che questo messaggio sia una vera e propria istigazione ad un comportamento violento nei confronti delle donne, perchési offre una inaudita e insensata motivazione ad atti criminali contro di esse. Chiediamo che sia lo stesso Presidente del Consiglio Mario Monti, che proprio ieri nel suo discorso ha parlato della necessità di una nuova rappresentazione delle donne (peraltro 52% del Paese), intervenga attraverso i ministri competenti. Ma la richiesta è diretta anche a Papa Benedetto XVI e al vescovo di La Spezia”.

“In Italia, che è il paese con il maggior numero di femminicidi d’Europa – ricorda la presidente di Telefono Rosa – e ha un altissimo numero di violenze consumate all’interno delle mura domestiche, un episodio come questo non è piùtollerabile”. E quindi, “diciamo basta e chiediamo che si argini tanta violenza e che si ponga fine a messaggi culturali che danno un’interpretazione assurda della nostra società”.

Don Piero Corsi non è la prima volta che lascia sbigottiti per iniziative simili. Già si era fatto notare per aver affisso, sempre nella bacheca della sua chiesa, volantini satirici contro l’Islam e contro gli immigrati. (adnkronos)

 

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia