I gusti tipici continuano a determinare il successo del gelato artigianale. Lo evidenzia Cna alimentare nel sottolineare che “rispetto a qualche anno fa a fare la differenza è la qualità della materia prima. Per dire, nessun artigiano spaccerà più per pistacchio certi prodotti indecifrabili color verde fosforescente che dominavano le vetrine fino a qualche anno fa”.

Si fanno strada – secondo una indagine di CNA Agroalimentare condotta tra gli iscritti alla Confederazione – i sapori rispettosi di altre culture e delle prescrizioni alimentari di altre religioni: bio, vegani, halal, kosher. Secondo Cna le nuove tendenze in cucina (e soprattutto nell’alimentazione fuori casa) contribuiscono sicuramente ad allargare il mercato. Continua il successo dei gusti ai fiori edibili: quest’anno sarà la volta del fiore di sambuco, ma hanno i propri affezionati anche gelsomino, begonia, calendula.

“Si rafforza, evidenzia l’indagine, una tendenza emersa qualche anno fa a livello pionieristico: i dessert-gelato. Dolci classici – in testa il tiramisù, in compagnia di pastiera napoletana, cassata siciliana, mimosa, caprese – riproposti in forma di gelato. E non si arresta il filone del gelato salato, tutt’altro. Ormai il fenomeno è tracimato dai ristoranti stellati a buona parte dei locali con giovani cuochi in cucina, nei cui menu campeggiano ostriche e ricci di mare, gorgonzola e pesto genovese, patate viola e ortaggi vari rigorosamente sotto zero. E per finire un pasto, sfruttando il boom del bere miscelato, anche i cocktail sono serviti sotto forma di granita o trasformati in cubetti da inserire nelle bevande.

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