Congresso subito e cambio netto alla guida del partito. È la “unica vera strada” da percorrere ora per il Pd dopo la debacle elettorale secondo l’ex sardina Mattia Santori, consigliere comunale a Bologna. Ora i dem devono “chiamare i problemi con il loro nome e ricostruire- afferma Santori, questa mattina a margine di un’iniziativa in Sala borsa a Bologna- credo che il congresso sia l’unica vera strada e che non si possa più fare finta che chi ha comandato finora, e non è solo Enrico Letta, possa continuare a farlo senza un esame di coscienza che fino ad oggi non c’è mai stato”.

UNA RIFLESSIONE PER IL PD

Uno spunto di rilfessione, poi, è la mancata elezione all’uninominale di Aboubakar Soumahoro (poi recuperato al proporzionale): “Se passa Casini e non Soumahoro cè sicuramente qualcosa che è sfuggito nell’analisi di Enrico Letta e del partito“, affermava ieri pomeriggio l’ex sardina Mattia Santori, consigliere comunale dem a Bologna. Se cioè viene eletto “l’ultrasessantenne bianco, uomo delle istituzioni da 39 anni e rappresentante di un certo modo di fare politica- sferza Santori- mentre rimane fuori il sindacalista, italiano di nuova generazione che lotta per gli ultimi, allora bisogna fare una riflessione”. Alla fine Soumahoro è stato eletto ed entrerà in Parlamento, ma non passando per la ‘porta’ del collegio uninominale.

“Purtroppo non è cambiato niente dal 2018 a oggi- ragiona Santori, paragonando i risultati elettorali delle ultime politiche- vuol dire che in questi cinque anni, invece che praticare la ricostruzione, si è praticato il governismo e l’immobilismo nel Pd. E questo è stato dimostrato dalla sconfitta”.

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