”Si è rotto qualcosa, come gli amori… E quando si rompe qualcosa, è finita. Io voglio bene a Berlusconi e continuerò a volergli bene. Però quando c’è una rottura, e invece di parlare delle ragioni della rottura bisogna subire invettive personali, anche feroci, da lui e dal suo ambiente, mi ha fatto male…”. Ospite di ‘Mezz’ora in più’ di Lucia Annunziata su Rai3, Renato Brunetta, si toglie più di qualche sassolino dalle scarpe a proposito del suo addio a Forza Italia. Il ministro della Pubblica amministrazione dice di essere rimasto amareggiato in particolare dagli attacchi personali in casa Fi. ‘Una – spiega Brunetta – è la frase “di Berlusconi ‘che riposino in pace’ rivolta a me e Gelmini. Io gli ho augurato lunga vita e glielo auguro sinceramente perché gli voglio bene. E poi c’è un’altra… E’ una vita che io vengo violentato per la mia altezza, bassezza. Mi dicono tappo o nano… E ho sofferto su questo e continuo a soffrire, non mi è passata ma ho le spalle larghe e poi nella mia vita ho fatto varie cose: il professore universitario, l’europarlamentare, due volte il ministro… Ho scritto libri, ho fatto tante cose, ma essere violentato su questo – si sfoga Brunetta – non per me, ho le spalle larghe, ma per tutti quei bambini e quelle bambine che non hanno avuto la fortuna di essere alti e belli e stanno soffrendo e possono avere in me un esempio, della serie: ma guardate Brunetta, tappo e nano com’è, vedere dove è arrivato…”.

”Sdogano qui – sottolinea il ministro – questo termine che mi fa male. Per cui dico ‘Marta grazie, grazie Marta Fascina, vai avanti così perché mi consentirai di sdoganare anche queste violenze, perché parlarne vuol dire elaborare… Non mi era mai riuscito parlarne in pubblico, adesso ne parlo….”.

Adnkronos

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