Una cena tra ‘gente che conta’, capace di decidere sulla costruzione di un’imponente struttura, come quella di un ospedale nuovo, senza tener conto del volere popolare. Il privato che decide sul pubblico. Il potere concentrato in un  gruppo di ‘soliti noti’, che per oltre un decennio hanno fatto il bello e cattivo tempo alle spalle di cittadini che hanno versato tasse senza sapere dove finissero.

Il tutto ambientato in un Veneto definito ‘gigante economico e nano politico’. Un pubblico numeroso e variegato quello che ieri sera, non è voluto mancare all’appuntamento organizzato dal partito democratico che ha portato a Santorso l’autore dei ‘Padroni del Veneto’. Il giornalista Renzo Mazzaro di coraggio ne ha avuto da vendere, mettendo nero su bianco la cronaca di un decennio di malcostume, durante il quale politica e imprenditoria si sedevano a tavolino e sceglievano come riempire le tasche degli ‘amici’. Nel libro che è arrivato alla sua terza edizione vengono fatti nomi e cognomi di chi ha avuto il potere di decidere di realizzare un ospedale come quello di Santorso, studiando la ‘tecnica del project financing’, che ha portato alla costruzione di quello che ora ha indebitato per 24 anni la Ulss. Un plesso ospedaliero ‘voluto dall’alto’ e che sta facendo tremare i cittadini dell’Alto Vicentino, che alla Sanità hanno sempre tenuto. La gente teme che il costo dell’opera si riversi sui servizi che verranno erogati in futuro pechè c’è un conto da saldare ed i soldi da qualche parte dovranno venire fuori.

Ieri sera, ad ascoltare Mazzaro, pungolato dal consigliere regionale Stefano Fracasso, il sindaco di Santorso Pietro Menegozzo, il primo cittadino di Schio Luigi Dalla Via ed il consigliere regionale Giuseppe Berlato Sella. Hanno ascoltato in silenzio il giornalista ‘senza peli sulla lingua’ del gruppo Espresso, che è piaciuto alla platea per quel puntare sul popolo, soprattutto sui giovani che non devono disinteressarsi della politica perchè viceversa, la politica s’interessa di loro.

Significative le parole che forse sarebbero dovute essere ascoltate da chi ancora nell’Alto vicentino è convinto che amministrare significhi comandare sui cittadini. Il giornalista del Mattino l’ha ribadito: ‘Amministrare, fare politica significa gestire le tasse dei cittadini. Quando il sindaco di turno, l’assessore o il referente istituzionale viene invitato dal popolo a fornire spiegazioni circa una scelta intrapresa, rispondendo, non dimostra di essere un buono, non è più bravo degli altri. Rispondendo al cittadino fa quello che gli tocca fare, che deve fare’. Un messaggio forte e chiaro recepito da una sala piena di persone attente, che hanno poi voluto partecipare al dibattito. Al centro del confronto, ancora una volta il nuovo ospedale con chi ha raccontato la propria esperienza all’interno della nuova struttura di Santorso, che ancora ‘non brilla’ per organizzazione. Un cittadino ha posto una domanda all’opposizione del governo che ha deciso la costruzione dell’opera pubblica. ‘Ma se quest’ospedale ci è stato imposto da chi ha deciso da solo, cos’ha fatto chi era all’opposizione?’. Una domanda che ha acceso la serata con Luigi Dalla Via che ha sentito il bisogno di prendere il microfono in mano e rispondere, in nome di quell’opposizione da lui rappresentata in un momento in cui era solo a chiedere attenzione su quanto già detto dal giornalista Renzo Mazzaro: ‘Non c’era bisogno dell’ospedale nuovo, lo hanno voluto fare per forza. Il privato è prevalso sul pubblico nonostante la presenza di un sindaco che aveva ben in mente cosa sarebbe accaduto. Ma non siamo stati ascoltati – ha detto Dalla Via – lo studio che feci fare a suo tempo non servì a nulla. Anzi, qualcuno mi accusò di voler boicottare quello che ci veniva presentato come una Ferrari fiammante, che ci veniva regalata. Nessuno si è mai posto il problema sulla benzina che avrebbe dovuto alimentare una vettura del genere. Ora ci ritroviamo con una spesa di 20 milioni che rischia di incidere fortemente sulla qualità dei servizi. Noi sindaci dell’Alto vicentino siamo davvero preoccupati perchè vogliamo una sanità d’eccellenza, come è sempre stata nell’Alto Vicentino’.

Quindi ha preso la parola Berlato Sella, anche lui all’opposizione. ‘Esiste un’interrogazione all’assessore regionale di allora, stilata da noi del Pd, che ventilavamo quanto puntuale si è verificato con la realizzazione del nuovo ospedale – ha detto Berlato Sella – ci hanno risposto dopo mesi e mesi, accusandoci addirittura di interessarci di fatti che non ci riguardavano. Ci hanno praticamente detto di farci gli affari nostri’.
Senza dimenticare come è nato l’ospedale nuovo, il sindaco di Santorso promette attenzione sui servizi che continueranno ad essere garantiti con qualità e professionalità. ‘Siamo nella fase dell’avvio, ma siamo concentrati nell’affrontare i problemi che però vanno risolti uno per volta – ha detto Pietro Menegozzo – l’ospedale appartiene alla collettività. Non cederemo sul fronte dei servizi sui quali i cittadini continueranno a contare. Di quello che è accaduto in passato si farà certamente tesoro, ma ora siamo proiettati su un futuro che vede al centro il bisogno della gente’. 
Natalia Bandiera

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